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MANUTENZIONE MOTORE FUORIBORDO

MANUTENZIONE MOTORE FUORIBORDO


 

Come di consueto, ogni fine stagione, si rende necessaria una manutenzione ordinaria del nostro 4 tempi.
In effetti, dall’avvento dei quattro tempi in barca, si è semplificata molto la gestione e la manutenzione ordinaria del motore e non sono richieste perizie particolari. Si tratta in buona sostanza di un piccolo motore auto a tutti gli effetti ed infatti i gruppi termici sono prodotti dalle stesse aziende e poi marinizzati, adattati cioè ad un uso in acqua salata.

Le operazioni minime da effettuare sono le seguenti:

 

  • Alaggio dell’imbarcazione o in alternativa sbarco del o dei fuoribordo. (Valuterete la più comoda ed economica soprattutto in caso di fuoribordo grossi) In genere per fuoribordo fissi, cioè bullonati allo specchio di poppa, si fa molto prima ad alare la barca, generalmente sul proprio carrello o in caso di scafi grossi, con travel e invaso su misura. Ormai sono così tanti i collegamenti meccanici, idraulici ed elettrici che non è neanche pensabile sbarcare solo il motore. Inoltre avrete anche da fare carena (ne abbiamo parlato qui).
  • Lavaggio accurato a pressione e con acqua calda delle parti esterne. 
  • Eliminazione di incrostazioni su piede, elica ecc... successivamente si potrà riportare l’elica allo stato originale con un lavoro di lucidatura (se fosse inox).
  • Risciacquo interno del motore con acqua dolce. Nei recenti modelli di fuoribordo non è più necessario dotarsi di cuffia esterna da applicare sulle prese a mare in quanto già di serie è previsto un attacco per il tubo dell’acqua dolce. Ad ogni modo o in una maniera o nell’altra occorre far lavorare il motore (accenderlo ovvio) e fargli transitare acqua dolce nel circuito di raffreddamento. Una mezzora può bastare. Operazione che si rende assolutamente necessaria sia per rimuovere tutto il sale accumulatosi (che se lasciato in sede per molto tempo a motore fermo provoca danni importanti) ma anche per asportare l’inevitabile sabbia che ci  siamo portati dentro. (Suvvia ammettetelo quante volte vi siete avvicinati alla spiaggia? Oppure quante volte la vostra presa a mare ha pescato acqua e sabbia?). In caso di mancanza di cuffia o di presa per risciacquo (solo su modelli vecchi) è sufficiente immergere il piede in un bidone di acqua dolce ma è un’operazione scomoda e non senza rischi. Se per tutta la stagione avete usato un “saccone” un “rimessello” o un copri piede, lo ringrazierete, vi troverete un motore quasi perfetto. Si tratta, come dice la parola, di un sacco in robusto PVC da applicare al piede motore non appena si rientra in porto e da riempire con acqua dolce. Si fa girare il motore brevemente, poi si spegne e si va a casa. È vero, ci porta via qualche minuto ma allungheremo la vita del motore e spenderemo di meno in fase di invernaggio. In alternativa si può evitare di far girare il motore in acqua dolce e lo si può utilizzare (immerso) solo per evitare correnti galvaniche e il proliferare di alghe e incrostazioni sul piede e sull’elica (mica poco). Utile comunque.
  • Ingrassaggio. Una volta effettuato il lavaggio esterno e interno, vanno ingrassate tutte le parti soggette a movimento, dal trim di controllo immersione al canotto della timoneria, tutti gli snodi, il mozzo elica. Non vi dimenticate anche dei connettori elettrici da proteggere previa pulizia del grasso vecchio. Attenzione al tipo di grasso utilizzato, sono infatti diverse le tipologie in relazione alla parte da ingrassare. Inoltre procuratevi anche un ingrassatore perché dovrete raggiungere elementi protetti da rondelle, nottolini, boccole ecc...
  • Cambio olio. Ora non rimane altro da fare che lavare e ripulire la parte interna del motore e l’unico modo è cambiare l’olio. Posizionate quindi il motore in posizione verticale e iniziate dall’olio del piede. Svitate il tappo e posizionate un contenitore per raccogliere quello esausto che ne fuoriesce. Una volta svuotato, potete riempire con nuovo lubrificante apposito. Seguite molto attentamente le istruzioni del negoziante e del fabbricante del motore. Per l’olio motore il procedimento è simile a quello delle auto. Posizionate il contenitore sotto il tappo, sollevate l’astina, aprite il tappo di rabbocco e poi mollate il dado di chiusura sotto. In questo modo la fuoriuscita sarà fluida e non a singhiozzo. Lasciatelo colare per almeno 15 minuti. Una volta sgocciolato bene, con una chiave a catena smontate il filtro olio e svuotatelo nel contenitore olio esausto. Prendete il filtro nuovo, riempitelo di olio, bagnate la sua guarnizione con un velo di olio e riavvitate a mano in sede. Potete poi stringere un mezzo giro con la chiave a catena. Ora potete tappare il foro inferiore di scarico e riempire il motore con la quantità prevista dal fabbricante. Non lesinate sulla qualità e non versatelo tutto in una volta. Una volta che  l’asta segnala “Full” aspettate qualche istante finchè non si assesta internamente e poi verificare il livello di nuovo. Chiudere il tappo, rimettere l’astina in sede e voilà
  • Sostituzione anodi. Il vostro fuoribordo è in lega di alluminio quindi è un metallo molto appetitoso per le correnti galvaniche. Raccomandiamo di sostituire gli anodi (quelle placchette di metallo grigio e poroso) minimo ogni anno, o non appena le vedete consumate. Se non lo farete, vedrete mangiato il vostro piede in breve tempo con danni irreversibili.Inoltre tutte le parti elettroniche vanno protette con spray speciali e dopo aver smontato l’elica che vi potete portare a casa per la lucidatura, dovrete proteggere l’albero, ingrassato di fresco, con una busta di plastica e un po’ di nastro adesivo per evitare che polveri, piogge, foglie e detriti vari possano compromettere le funzionalità del nuovo grasso.
 

Se poi siete dei veri appassionati potete cimentarvi anche nel cambio della girante dell’acqua e nel check delle candele, soprattutto se amate le long distance.



 

Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



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