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La Zattera di Salvataggio: Costiera o Oceanica?

 

Andare per mare si sa, è uno dei piaceri della vita ma come ben sapete è una passione non scevra di rischi, molti dei quali prevedibili e gestibili, altri, rari per fortuna, possono rivelarsi drammi veri per i quali nessuno è veramente preparato. Non a caso il settore della nautica è uno dei più regolamentati dalle amministrazioni e dalla guardia costiera.

Uno dei presidi di sicurezza obbligatori per imbarcazioni e natanti che navigano oltre le 12 miglia è la zattera di salvataggio, diventata obbligatoria anche per navigazioni tra le 6 e le 12 miglia in versione “leggera” (Zattera costiera – senza copertura)

Analizziamole nei dettagli.
 

Caratteristiche delle zattere di salvataggio

La zattera autogonfiabile è un mezzo collettivo di salvataggio. Essa rappresenta il mezzo di salvataggio più rapido ed efficace, grazie a tre fondamentali caratteristiche quali:

- Galleggiamento assoluto, con la sicurezza di mantenere i naufraghi completamente fuori dall’acqua e all’asciutto;
- Protezione dagli effetti delle rigide temperature o dei raggi solari troppo intensi, grazie alla doppia tenda e al fondo pneumatico;
- Individuabilità da parte dei mezzi di soccorso in virtù della particolare colorazione della tenda esterna.
 
Le caratteristiche tecniche ed i requisiti delle zattere di salvataggio, di capacità compresa fra 4 e 12 persone, destinate esclusivamente alle unità da diporto, nonché le modalità e la scadenza delle revisioni periodiche sono state disciplinate con Decreto 12 agosto 2002, n° 219 (G.U. n° 232 del 3.10.2002) che vedremo più avanti.
 
Al fine di rendere più agevole la familiarizzazione del Comandante e dell’equipaggio delle unità da diporto con tale mezzo collettivo di salvataggio, il fabbricante deve fornire idonee istruzioni, stampate da un solo lato su un foglio resistente all’acqua, da affiggere sull’unità da diporto e possibilmente in prossimità della zattera di salvataggio.
 
Tali istruzioni devono contenere:

  • Le istruzioni sulla messa a mare della zattera;
  • Le istruzioni su come raddrizzare la zattera nel caso si gonfiasse capovolta;
  • Una rappresentazione della zattera gonfiata con l’indicazione della posizione dell’ancora galleggiante, dell’anello e delle valvole di gonfiamento;
  • Le operazioni da effettuare non appena si sale sulla zattera, ed in particolare come:
    • Tagliare la ritenuta ed allontanarsi dall’imbarcazione;
    • Attivare l’ancora galleggiante;
    • Chiudere le aperture;
    • Mantenere la zattera in buone condizioni e asciutta, gonfiare il fondo (se gonfiabile), ricercare eventuali perdite e ripararle.

Tipologie di zattere

Esistono attualmente due tipi di zattere: quelle di tipo ammainabile e quelle di tipo lanciabile.

Sulle unità da diporto trovano esclusivamente impiego le zattere autogonfiabili di tipo lanciabile.

L’imbarco dei naufraghi avviene dalla superficie dell’acqua od anche eventualmente gettandosi sulle zattere dall’ unità, avendo cura di evitare il centro della tenda e di non indossare scarpe pesanti o portare oggetti contundenti per non ferire i naufraghi già imbarcati o danneggiare la zattera.
 
Strutturalmente la zattera è dotata di una tenda.
 
Essa è costituita da due teli che comprendono un’intercapedine isolante per l’impiego nei climi caldi e freddi. Le aperture di accesso sono sufficientemente ampie per un’agevole salita a bordo; sono dotate di un sistema di chiusura tale da mantenere il necessario isolamento con l’esterno. In questo modo gli occupanti sono efficacemente protetti dal vento e dalle intemperie.

Sulla tenda è sistemato un semplice dispositivo atto a raccogliere l’acqua piovana.
Il colore della tenda è arancio, in tinta luminescente, e tale da risultare perfettamente avvistabile, anche a grande distanza, da parte di mezzi di soccorso aerei o navali. In caso di naufragio notturno l’avvistamento da parte dei naufraghi è assicurato dall’apposita lampadina accesa sulla sommità della tenda.

Il fondo è costituito da due tessuti gommati, trapuntato in modo da creare un cuscinetto d’aria, ed è fissato alla camera d’aria inferiore. E’ dotato di una valvola di carico per il gonfiamento a mezzo del soffietto in dotazione alla zattera.
Il pavimento pneumatico, interponendo un cuscino d’aria tra l’acqua del mare e gli occupanti della zattera, crea un ottimo isolamento in caso di naufragio in climi freddi.

Quando invece la zattera deve essere usata in climi tropicali, essendo il problema principale quello di mantenere respirabile l’aria all’interno dell’imbarcazione, sarà opportuno non gonfiare il fondo per consentire all’acqua di mare di compiere una valida azione di raffreddamento. Sulla parte esterna del fondo è fissata una cinghia, destinata ad agevolare il ribaltamento della zattera nel caso in cui questa dovesse gonfiarsi in mare capovolta.
 
Il gonfiamento avviene mediante una bombola contenente una prestabilita miscela di CO2 e di azoto, che garantisce lo scarico regolare della bombola anche in climi molto freddi.
L’apertura della valvola è comandata da una cima (barbetta) opportunamente sistemata nell’interno del contenitore ed il cui capo esterno deve essere assicurato a un golfare o altro punto fisso in coperta.
Il ciclo di gonfiamento è il seguente: il gas della bombola viene immesso nei due compartimenti e da questi, attraverso le valvole di “non ritorno”,passa negli archi di sostegno della tenda.
Ogni camera d’aria principale è munita di una valvola di sovrappressione che serve anche, quando fosse necessario, per completare l’operazione di gonfiamento con il soffietto.
 
Le zattere di salvataggio devono essere sottoposte a controlli periodici biennali (solo in caso di acquisto di zattera costiera nuova la prima revisione è dopo 3 anni).

Tali controlli, da effettuarsi presso apposite stazioni di revisione accreditate dal costruttore delle zattere stesse e dichiarate idonee da un’apposita Commissione istituita presso ogni Capitaneria di porto sede di Direzione marittima, devono riguardare la parte pneumatica, gli accessori e le dotazioni della zattera, la bombola di gonfiaggio, le relative valvole e la testa operativa.
 
I risultati delle verifiche e degli interventi effettuati devono essere riportati in un apposito certificato di revisione, di cui una copia deve essere consegnata al proprietario ed una conservata presso la stazione.
Quest’ultima deve attestare l’avvenuta revisione sia sulla carta di identificazione che sul libretto d’uso della zattera.
 

Le dotazioni e gli accessori delle zattere di salvataggio

Ogni zattera di salvataggio deve essere dotata delle dotazioni indicate nella tabella seguente, le quali devono essere contenute in un contenitore stagno, fatta eccezione per le pagaie, fissato all’interno della zattera. Detto contenitore deve poter galleggiare per almeno 30 minuti e deve poter essere aperto da una persona con le dita intirizzite. L’elenco delle dotazioni deve essere stampigliato all’esterno del pacco dotazioni.

Eccole:
 

  • Soffietto di gonfiamento 1
  • Coltello, a lama fissa con impugnatura galleggiante (a) 1
  • Torcia elettrica stagna 1
  • Set di batterie e lampadina di riserva 1
  • Fuochi a mano (b) 4
  • Segnali fumogeni (b) 2
  • Razzi a paracadute (b) 2
  • Sassola 1Kit di riparazione (c ) 1
  • Pagaie 2
  • Spugne 2
  • Fischietto 1
  • Kit per la pesca (d) 1
  • Cassetta di pronto soccorso (e) 1
  • Specchio eliografico (f) 1
  • Indumenti di protezione termica (f) 2
  • Acqua (per persona) 1,5 litri
  • Viveri (per persona) 10,000 Kj
  • Sacchetti per mal di mare
  • Ancora galleggiante
  • Anello galleggiante
  • Manuale di sopravvivenza
  • Bicchiere graduato 

(a) deve essere collegato ad una sagola e sistemato entro una tasca all’esterno della tenda vicino al punto di attacco della barbetta alla zattera;
(b) Di tipo approvato in accordo con il DM n° 387 del 29.09.1999;
(c) Comprendente almeno una serie di pezze di varia misura e mastice adatto;
(d) Tre lenze con ami da 6, tre lenze con ami da 12 e due esche artificiali;
(e) Contenente almeno: un tubo da 50 gr. di pomata antisettica, un tubo da 50 gr. di pomata contro le scottature, una forbice inox a punte smussate, dodici medicamenti antisettici adesivi per piccole ferite preparati su supporto plastico, un laccio emostatico, cinque confezioni di bende di varia misura, un pacco di cotone idrofilo da 50 gr., una confezione di garza idrofila in compresse, una confezione di cerotto adesivo, un flacone di disinfettante da 250 cc a base di ammonio quaternario, 6 pastiglie contro il mal di mare per ogni persona che la zattera è autorizzata a portare; (f) Di tipo approvato.
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 La Zattera Costiera

Questa tipologia di zattera possiede le stesse caratteristiche generali ma con il pacco dotazioni leggermente più contenuto.

Ecco l'elenco delle dotazioni previste dalla normativa ISO 9650 contenute all'interno di questo tipo di zattera:
•    1 Gonfiatore
•    1 Coltello galleggiante
•    1 Fischietto
•    1 Kit di riparazione
•    1 Coppia di Pagaie
•    1 Sassola galleggiante
•    1 Coppia di Spugne 
•    1 Torcia elettrica stagna
•    1 Razione di acqua da 0,25 l. per ogni persona.
 

Qual è la posizione ideale della zattera, a bordo?

Difficilmente sotto coperta, dove nessuno scende in caso di affondamento, neanche nel gavone di poppa perché si sa, finirebbe sommersa dalle attrezzature e dalle cassette di birra. Il top della posizione è quella appesa ai candelieri a  poppa o sulla plancetta di poppa, non è il massimo da vedere ma in certi casi lo stile lo lasciamo agli stilisti …
 

Quale zattera acquistare?

Sul nostro shop on line troverete sicuramente il prodotto adatto alle vostre esigenze. Le più richieste sono le Zattere Eurovinil e le Zattere Arimar, entrambe in diversi modelli e portata e diverso peso. Va da sé che la scelta del porta zattera non deve essere improvvisata, anche perché sono manufatti pesanti.

Alcuni costruttori prevedono il posizionamento e ricavano nicchie controstampate e di facile accesso. In ultima analisi potrete metterla sulla tuga fissata con cinghie e fibbie di sicurezza, niente cime e nodi che possono tradirvi nei concitati momenti di abbandono della barca.

E non dimenticate la revisione, in genere ogni due anni dalla data di acquisto (se effettuato dopo il 2003) in caso contrario occorre una certificazione ulteriore da parte del costruttore.

Anche le bombole di gonfiaggio vanno revisionate, in genere ogni 5 anni.

Avrete sempre con voi il libretto di proprietà della zattera sul quale annoterete tutto, pena, multe molto salate.


Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



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