Le vernici antivegetative sono i prodotti in assoluto più importanti per la cura della vostra barca, indispensabili ner mantenere la carena sempre in buone condizioni. Contengono infatti i biocidi, delle sostanze che impediscono Ia formazione della flora e delle fauna marina: limo, alghe, denti di cane, corallino e altre specie. Questi biocidi sono accuratamente testati e dosati per essere efficaci solo in prossimità dello scafo così da rispettare l'ambiente marino. A seconda del tipo, del materiale e delle modalità di utilizzo della vostra barca, potrete scegliere l'antivegativa più adatta. Tutte le antivegetative HEMPEL, AEMME COLORI, VENEZIANI, INTERNATIONAL e MARLIN sono formulate per rispondere ai requisiti del regolamento europeo dei biocidi (BPR).
Da quando, più di 150 anni fa, Mc lnnes in lnghilterra e Gioacchino Veneziani a Trieste inventarono le prime pitture antivegetative realmente efficaci, queste hanno sempre necessariamente avuto caratteristiche autoleviganti, autopulenti, a rilascio controllato. Infatti, tutte le pitture antivegetative, per essere efficaci, debbono rilasciare nell'acqua sostanze che inibiscono, respingono o ritardano l'attacco e lo sviluppo del fouling, cioè delle incrostazioni vegetali (alghe) o animali (molluschi). Per ottenere questo rilascio (leaching), le pitture antivegetative debbono essere, utilizzando vari meccanismi, parzialmente solubili.
All'inizio erano una combinazione di resine naturali (come la colofonia) e di grassi (come il sapone di Marsiglia). Con l'evoluzione dei materiali, il controllo del rilascio si è ottenuto miscelando resine naturali solubili e resine sintetiche e insolubili. Negli anni '70 il meccanismo di rilascio si perfezionò con l'adozione di polimeri a base di stagno e fu coniata la definizione di autolevigante.
Lo stagno è vietato dalla legge da anni ma il termine autolevigante a buon diritto può essere usato per i prodotti a rilascio controllato anche se attraverso meccanismi diversi. I termini autolevigante, erodibile, a solubilità controllata, a rilascio progressivo, autopulente, self polishing sono perciò di fatto sinonimi.
Nelle imbarcazioni superveloci (oltre i 35 nodi) sulle eliche e gli assi, i flap, i piedi poppieri, le alette di aliscafi, le pinne stabilizzatrici e in generale sulle parti immerse soggette a forte usura e abrasione, occorre usare antivegetative non solubili o a bassissima solubilità o erodibilità: le vernici antivegetative a matrice dura. In questi prodotti, il rilascio degli agenti che inibiscono l'attacco del fouling è ottenuto con meccanismi non correlati alla solubilità del legante ma ad esempio, attraverso alte concentrazionl di bocidi per cui il rilascio delle particelle avviene per contatto.
Nel tempo sulla carena rimane solamente la matrice non attiva dell'antivegetativa e quindi vi sarà un accumulo di spessore con i successivi carenaggi. Prevedete ogni 3-4 stagioni di asportare questo residuo e arrivare a supporto. Anche per scafi che vengono utilizzati quotidianamente, soprattutto in acque salmastre, dolci o in porti con forti correnti di marea è opportuno utilizzare antivegetative a matrice dura o semidura.
La quantità di antivegetativa applicata e, di conseguenza, il suo spessore sono essenziali per ottenere il risultato migliore. Infatti, l’antivegetativa si consuma nel tempo se è auto levigante oppure, si consumano i biocidi contenuti in quella a Matrice Dura. Risultato e durata sono proporzionali allo spessore applicato.
Per questo è molto importante non superare le rese indicate e applicare sempre due mani e una terza mano sul timone e sulle parti soggette a maggiore erosione, come la linea di galleggiamento. Un metodo preciso per calcolare la quantità di antivegetativa da acquistare è utilizzare la formula a lato. Bisogna possedere i dati relativi alle dimensioni della vostra imbarcazione: lunghezza al galleggiamento, larghezza massima e pescaggio.
Non superate mai le rese indicate sulle schede tecniche.
E’ necessario applicare la giusta quantità di pittura; anche se il prodotto copre bene il supporto non deve essere "tirato" per raggiungere rese maggiori. Per l'antivegetativa ricordatevi di applicare comunque sempre 2 mani e di non superare la resa di 8-10 m2/L per ogni mano. Cioè, applicate per 1 mano circa un barattolo da 0.75 litri ogni 6 metri quadrati.
Se l'imbarcazione è già protetta da antivegetativa e la superficie è ben ancorata, è possibile applicare quella nuova direttamente, previa pulizia della superficie. In caso vogliate applicare una nuova antivegetativa differente dalla precedente bisognerà procedere con l’asportazione di tutta la vecchia antivegetativa (AQUASTRIP) oppure sigillando la superficie con due mani di fondo (TICOPRENE VENEZIANI o UNDERWATER HEMPEL)
Prima di immetterla sul mercato, una antivegetativa, la stessa deve superare test di natura fisica e chimica: i Raft Test. Si tratta dell'applicazione dì antivegetativa su piastre a misura standard e su differenti supporti. Posizionate in mare in zone strategiche, ogni anno vengono testate centinaia di antivegetative Veneziani Yachting messe in commercio, prodotti sperimentali e della concorrenza. Le piastre vengono controllate e fotografate ogni 3 mesi, i test durano 2 anni. A conclusione dei test vengono scelte le formule con i risultati migliori e vengono testate su alcune barche. Quelle con il miglior risultato verranno immesse sul mercato.
Una delle prove che i laboratori Veneziani Yachting effettuano sui Raft Test è quella di pitturare la parte centrale delle piastre con una sola mano di antivegetativa e la parte rimanente con la giusta quantità. In questi test, dopo 3 mesi non si nota ancora nessuna differenza, dopo un anno si può formare del limo, e dopo due anni, dei denti di cane.
Le prestazioni di una antivegetativa dipendono dalla formulazione e dallo spessore applicato (spessore - quantità).
Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.