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L’ Importanza dell’ Assistenza Qualificata

E IO LO FACCIO FARE A MIO CUGINO!


Nell’immaginario collettivo esiste sempre un cugino bravo che sistema tutto. La lavatrice, il rubinetto, la modifica al cancello di casa e via discorrendo.

Talvolta questa tendenza la si trasporta (ahimè) nella nautica. E così i cugini diventano resinatori, impiantisti, motoristi, riggers, e via dicendo, esponendo gli armatori intenti solo a risparmiare a rischi e conseguenze inimmaginabili. Fermo restando il mio rispetto per le persone con le mani d’oro, sempre più rare, esistono dei limiti da rispettare che non sono soggettivi.

Faccio un esempio. Se un amico conosce a menadito i motori marini, sia entrobordo che fuoribordo ma non ha l’attrezzatura necessaria alla loro assistenza, come procederà l’intervento? Alla carlona! E non c’è niente di peggio dell’approssimazione per rovinare le vacanza in barca. Io personalmente ho assistito alla manutenzione su un fuoribordo (non mio) da parte di un amico che si è messo a smontare con competenza sì ma senza attrezzi adatti, e con cacciavite e martello ha svitato ghiere ed elementi che richiedevano un’apposita chiave. Non vi dico il risultato. E il rischio non finisce qui, perché anche se non c’è il cugino o l’amico, spesso capita che noi stessi ci dilettiamo a fare i lavori in barca. Non è una parte della nostra passione anche quella? Certo. Ma come detto poc’anzi, qualcosa la possiamo fare da soli, altre cose è meglio di no.

- Non abbiamo l’attrezzatura corretta. Nessuno ce la presterà.
- Non sappiamo come smaltire i materiali di risulta. (sono sanzioni penali)
- Non abbiamo l’autorizzazione portuale. (art. 68)

È vero che ormai è diventato tutto un ginepraio di normative che spesso si contraddicono, ma è anche vero che se abbiamo in mano una fattura di un lavoro eseguito da una ditta, abbiamo in mano una garanzia del lavoro fatto. D’altra parte ormai anche i lavoretti semplici che prima si potevano fare nei week end nei quali non si usciva, sono diventati  oggetto di normative assurde ma tant’è… Per esempio se si voleva cambiare una drizza e qualcosa non andava, si saliva col bansigo in testa d’albero e si sistemava tutto. Ora non è più possibile, occorre avere il patentino per lavori in quota (sigh … oltre i 2 metri) e quindi se ci beccano appollaiati tranquilli mentre sostituiamo una pastecca o un’antenna in testa d’albero,  pagheremo salato.

Oppure una volta ci si tuffava con maschera e boccaglio per pulire la carena prima di una regata o per tagliare una cima incattivita nell’elica. Ora questo non è più possibile. È necessario un sommozzatore autorizzato dal porto, pena la denuncia. E anche i lavori più semplici come carteggiare i legni di bordo e fare lavori alla coperta sono soggetti a controlli assillanti per via dei materiali (anche polveri) che non devono essere dispersi nell’ambiente sia in aria che in mare. (È sufficiente che il vostro vicino di barca si infastidisca per le polveri e chiami la direzione)

Di fronte a tutto questo ginepraio passa la voglia di farsi i lavori da sé. I costi aumentano e poi ci troviamo anche presi in giro dai congressi che incoraggiano le persone a comprarsi una barca, ad affrancare la nautica dal mondo dei ricchi ecc … Nella realtà è noto che qualche soldino lo devi avere se vuoi fare le cose per bene. Se non si possono più fare i lavori (se ne possono fare davvero pochi) da soli, se è meglio non fidarsi del cugino, rimangono due strade da percorrere.

1) Andare all’estero con la barca e farseli da soli lo stesso: Tunisia, Croazia, Turchia, Francia del sud, ecc …
2) Oppure affidarsi ad un’assistenza qualificata.

Mai come in questo caso è vero il detto che chi più spende meno spende. Ed è facilmente calcolabile. Immaginate di fare un lavoro di pulizia e riverniciatura carena con antivegetativa. Se fino a poco tempo fa questa tipologia di lavoro era la prediletta dal fai da te, ora, conti alla mano non è più così conveniente e, con la poca differenza in più che pagherete, potete dormire sonni tranquilli:

- La barca va alata e varata con travel, sia che la facciate voi o no (costo fisso)
- Dovete avere una idropulitrice ad alta pressione (se no dovete affittarla)
- Dovete recuperare e smaltire correttamente la morchia, le incrostazioni e la vecchia vernice.
- Dovete avere una levigatrice rotoorbitale e acquistare dischi di ricambio, raschietti e materiale vario
- Dovete avere o acquistare tute protettive, maschere e guanti
- Dovete acquistare il primer (quando necessario) e la vernice (la pagherete minimo il doppio di quanto la paga il cantiere)
- Dovete acquistare stucchi, diluenti e poi smaltire i materiali avanzati.
- Dovreste calcolare anche il vostro tempo che sottraete alla famiglia, a voi stessi ecc …


È sufficiente? È chiaro, è solo un esempio, ma se fate bene i conti … un’assistenza qualificata non è poi così cara come sembra.


Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



  • Pubblicato il
  • 16/12/2020

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