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Il WC Nautico. Il suo funzionamento, le cose da sapere

manutenzione barca inverno


Negli ultimi decenni, complice l’aumentato comfort delle abitazioni, abbiamo assistito ad un evolversi della stanza da bagno. Un’evoluzione senza precedenti nella quale i getti di acqua delle docce si sono fatti sempre più ricamati, vaporosi, colorati, musicali e via dicendo. I sanitari di complemento come i WC non sono stati da meno con armonie di forme e colori mai viste, con funzionalità aggiuntive sorprendenti.

Soprattutto per una buona parte del genere femminile, rinunciare a queste “conquiste” non è certo facile ed è per questo che in banchina e in barca abbondano i maschietti, notoriamente più spartani, ai quali è riservato comunque anche l’onere della scelta degli accessori.

L’evoluzione dei WC nelle case, complice un aumento benessere generale, ha contagiato anche la nautica e, se fino al secolo scorso era comune vedere equipaggi sporgersi di poppa (magari con mare formato) per espletare i bisogni, ora non è raro vedere (su imbarcazioni di un certo livello) stanze da bagno complete di tutto.

 

Differenza tra WC nautico e WC domestico
 

Soffermandoci ora sul WC, analizzando le maggiori differenze con quello di casa.

Intanto le dimensioni. In barca non c’è molto spazio e quello che si ricava è soggetto alla forma della barca stessa, quindi non è raro vedere wc angusti, con sanitari piccoli e poco spazio intorno, ma si sa, in barca qualche rinuncia bisogna farla.

Poi la seconda grande differenza sta nelle operazioni di risciacquo. In casa abbiamo uno sciacquone, cioè un piccolo serbatoio che si svuota all’occorrenza. In barca invece abbiamo una pompa che, collegata con una presa a mare all’acqua salata, all’accensione immette nel vaso la quantità di acqua necessaria all’operazione. E qui già si intuisce la fragilità dell’apparato. La presa a mare costituisce uno degli elementi più coinvolti in affondamenti. Non è raro, infatti, che la scarsa manutenzione ne determini la rottura con allagamento rapido.

Un’altra grande differenza consiste nello scarico. Ed è anche questa fonte di criticità. In casa lo sciacquone scarica nella colonna e poi finisce in rete fognaria. A bordo invece tutto finisce nel serbatoio di contenimento acque nere (Waste) che andrebbe svuotato regolarmente con apposito sistema di aspirazione nei porti attrezzati. Purtroppo, questo non capita sovente e l’abitudine a bypassare il serbatoio scaricando in mare è ormai comune.

Altro rischio per i wc marini è l’intasamento. Anche a casa è vero certe volte occorre spaccare tutto per trovare il tappo, ma in barca è una tragedia. Un wc intasato può trasformare la tua vacanza in un dramma vero. Cosa intasa il wc marino? Tutto, purtroppo. Anche se dotato di maceratore (pompa che trita tutto prima dello scarico) è sempre vivamente consigliato non gettarvi nulla, neanche la carta igienica, se vogliamo passare una buona vacanza.

Un briefing prima della partenza è assolutamente necessario. Spiegare prima è meglio che disperarsi dopo.

Soprattutto se ospitate a bordo persone poco marine sarà necessario andare nel wc e illustrare il funzionamento. Senza vergogne, siamo umani.

Normalmente se si seguono le indicazioni del fabbricante o dell’installatore (fai da te? No no…) I guai seri si possono evitare. Inoltre, chi usa la barca in famiglia o con amici pratici, rischia molto meno di chi la usa per fare charter.

Un discorso a parte meritano i vasconi di contenimento acque nere (waste). Anche se avete la brutta abitudine di scaricare in mare i liquami, (oltre le 15 mg è lecito ma pochi navigano oltre un paio di miglia) ricordatevi di scaricare nel serbatoio qualche pompata di acqua di mare dal WC pulito per poter risciacquare periodicamente il contenitore. In alternativa, soprattutto se avete comprato una barca usata e tenuta male, avrete sempre un odoraccio sgradevole sottocoperta.

Le tipologie di WC Marini

I WC marini si dividono in due macrocategorie:

  1. WC nautici con pompa manuale cioè un richiamo non automatico dell’acqua esterna per il risciacquo
  2. i WC nautici con pompa elettrica, cioè con un pulsante che innesca una pompa collegata come detto alla presa a mare oppure col serbatoio delle acque dolci per una maggiore durata di tutte le raccorderie e le giranti.
Tenete in considerazione che un buon WC di bordo deve essere silenzioso perché in navigazione notturna o in rada gli ospiti dormono e le cabine non sono isolate molto bene a livello acustico. Quindi spendete un po’ di più ma acquistate un WC poco rumoroso, ci guadagneranno tutti.


Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico



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