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Il WC Marino

In principio era il bugliolo. Una volta esisteva il secchio di legno (ancora usato dai meno schizzinosi) nel quale si facevano i propri bisogni per poi svuotarlo in mare aperto e risciacquarlo rigorosamente con acqua di mare.

Oggi le cose sono cambiate notevolmente e, complice la tendenza a trasportare in barca tutte le comodità di casa, si è arrivati ad avere dei veri e propri wc hitech per soddisfare uno dei bisogni primari di ogni essere umano. Pare che spesso l’argomento sia oggetto o di censura o di pudori fuori tema, ma siamo umani, e siamo umani ancora di più quando siamo in barca. Infatti, lontano dalle nostre comodità abituali, in condivisione con altre persone spesso mai viste (tipo una vacanza in charter) abbiamo la necessità di scrostarci di dosso tutte quelle vergogne che ci siamo costruiti, per ritornare ad essere umani.

Così come gli umani si ritrovano volentieri a nutrirsi insieme in collegialità, questo, per ovvi motivi, non avviene quando abbiamo bisogno di un bagno. È richiesta un po’ di privacy. Così le barche nel corso del tempo si sono evolute arrivando a fornire bagni e wc che poco hanno da invidiare a quelli di casa. Il wc della barca NON HA LO SCARICO LARGO COME QUELLO DI CASA quindi sarà buona norma evitare di gettare la carta igienica (usare il bidoncino apposito accanto) o peggio assorbenti e materiale vario, pena l’intasamento e la vacanza rovinata.

Ma come funzionano i wc in barca?

 

La prima grossa differenza sta nel livello al quale sono piazzati. In genere sono sotto coperta e le prese per l’acqua sono sotto la linea di galleggiamento. Questo aspetto è determinante. Infatti talvolta è successo che valvole rotte o dimenticate aperte hanno fatto affondare la barca. Non scherzo. Per funzionare, il wc prende acqua dal mare, la convoglia all’interno della tazza, vi si fanno i bisogni, NON SI GETTA LA CARTA, poi si scarica il contenuto.

Per queste due operazioni, carico e scarico, si usa una pompa situata a fianco della tazza. Quando la pompa è manuale, si fa leva avanti e indietro oppure in alto e in basso per caricare. Per lo scarico l’operazione è identica previa commutazione valvola di scarico. In questo modo la nostra manovra porterà allo svuotamento (con un leggero risucchio) del contenuto della tazza. In alternativa alla leva, in commercio esistono splendide pompe elettriche azionabili solo con un pulsante che tra l’altro si possono montare anche sui vecchi wc a leva. Sono economiche, silenziose ed efficienti. Perché rinunciarvi?
L’unico neo è rappresentato dalla possibilità che, in quanto elettrica, come ogni cosa a bordo, è soggetta alla presenza di energia, di batterie quindi. Perciò, come accortezza, guardate quanto assorbe e controllate se le vostre batterie di bordo possono assorbire questo ulteriore carico.

Ma dove scarica il wc ?

In genere scarica in mare. Ultimamente, vuoi per una maggiore attenzione ambientale, vuoi per una normativa più rigida, in molte barche si monta un serbatoio di acque nere dove convogliano tutti gli scarichi del wc. Una volta riempito sarà da svuotare in porto con apposito sistema (pochissimi porti in Italia ne sono provvisti). L’alternativa è lo scarico in alto mare (consentito dalla legge oltre le 3 miglia per quelli trattati e 15 miglia quelli non trattati) come fanno tutti. Cosa si intende per liquami trattati? Si intende quelli oggetto di triturazione. Infatti le barche che montano un serbatoio di acque nere sono sempre provviste anche di un trituratore che ne sminuzza fino a scioglierne tutti i detriti e i fanghi.
Così, mentre navigate in alto mare, potete svuotare il vostro serbatoio senza incorrere in denunce penali.

 

Quando non dovete svuotare:
1- In rada, anche se da soli (dubito)
2- In porto
3- Quando avete usato un disgorgante chimico (altamente inquinante)
4- Mentre fate i bagni

Ovvio, se non avete il serbatoio per le acque nere, mentre siete in rada evitate di usare il wc, potete immaginare perché. Spesso questo non è possibile e allora? Be' dovrete ingegnarvi in qualche altro modo.

Un altro accorgimento per i maschietti che fanno pipì: se non l’avete fatta in mare, se non vi volete sedere (vivamente consigliato) potete farla in un piccolo bidoncino di detersivo vuoto e lavato (io lo uso da 1 litro e mezzo, lo porto sempre nello zainetto). La potete fare lì e poi con cura potete svuotarlo nel wc senza schizzare dappertutto per via del rollio. Non sarà da bon ton, ma le signore vi ringrazieranno.

 

Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



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