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Il VHF, la Radio di Bordo



L’acronimo Very High Frequency (abbreviato in VHF, in italiano "frequenza molto elevata") o onde ultracorte[1] indica le onde radio comprese nello spettro elettromagnetico di frequenza tra 30 e 300 megahertz, pari a una lunghezza d'onda compresa tra circa rispettivamente 10 e 1 metro.

Questa banda è utilizzata per la maggior parte dai navigatori aeronautici VOR e dalle comunicazioni aeronautiche civili, navali, delle forze di polizia e per la trasmissione di alcuni canali televisivi. (fonte Wikipedia)

Le comunicazioni in VHF avvengono in linea diretta, non sono quindi rimbalzate da ripetitori vari e di conseguenza sono soggette ad ostacoli o ai limiti, alla curvatura terrestre. Non sono utilizzabili quindi (se non amatorialmente e solo in alcuni giorni di primavera o autunno a causa della ionizzazione dell’aria) per lunghe distanze.

Ragione per cui la nostra radio di bordo, se di adeguata potenza, in media avrà una portata di circa 10 miglia, qualche volta di più, qualche volta di meno, in base alle condizioni meteo o ad ostacoli sulla trasmissione.

Sicuramente molto dipende dalla potenza dell’apparecchio radio e soprattutto dall’altezza dell’antenna. È esattamente come quando saliamo in alto e vediamo più lontano, alle volta bastano pochi metri di altezza per guadagnare un paio di miglia di portata.

Roll bar sui gommoni, flying bridge sui motoscafi e testa d’albero per le barche a vela; queste sono le parti più alte della nostra barca e proprio lì andrà fissata l’antenna.

Sul mercato potete trovare tutte le tipologie di VHF adatte al vostro tipo di navigazione e la scelta dell’apparato radio ne terrà conto. Se trainate una lenza sottocosta, se uscite sino alla baia dietro il porto o se navigate per giorni, sono maniere molto differenti di navigare. Ad ognuno la sua barca e la sua radio.

Ma è vero che serve un patentino per usare la radio di bordo?

, ecco la norma presa dal sito della guardia costiera:

“Qual è la documentazione necessaria per l’utilizzo del VHF nautico?​

L’apparato VHF è obbligatorio a bordo delle unità da diporto che navigano oltre le sei miglia dalla costa. Come previsto dall’art 29 del D.lgs. 18/07/2005 n.171, per utilizzare tale apparecchio (fisso o portatile) occorre la licenza di Esercizio Rtf. ​La domanda di rilascio della licenza di esercizio installato a bordo dei natanti va presentata, corredata della dichiarazione di conformità, all’Ispettorato Territoriale del Ministero dello Sviluppo Economico avente giurisdizione nel luogo in cui il richiedente ha la propria residenza.      L’ispettorato provvederà a rilasciare un indicativo di chiamata di identificazione che rimane valido indipendentemente dall’unità su cui viene utilizzato il VHF. ​Se si vuole utilizzare l’apparato anche per il traffico pubblico bisogna sottoscrivere un contratto di gestione (con canone) con una delle Compagnie di comunicazione.​”

Quindi si deduce che in barca almeno una persona sia abilitata.

Ma che dire se siamo un gruppo di amici e prendiamo una barca a noleggio?

Non c’è differenza (almeno io ho capito così, ma leggiamola insieme la norma)

“I cittadini comunitari che prendono in locazione unità dotate di apparecchio VHF devono avere il patentino?
 
Il certificato di radio telefonista per la navigazione è stato introdotto nell’ordinamento italiano in risposta ad un’esigenza di armonizzazione della normativa internazionale. Il rilascio di detta certificazione, infatti, è subordinato al possesso delle conoscenze pratiche e generali e delle attitudini stabilite a livello comunitario dal Regolamento Internazionale delle Radiocomunicazioni.

Pertanto, nella fattispecie proposta, sarà ritenuto idoneo qualunque tipo di certificazione riconosciuto dal Paese comunitario di origine che attesti il possesso dei requisiti richiesti per l’utilizzo di apparato VHF, come stabiliti dalle normative internazionali.”
 
Ma come si usa il VHF di bordo?
 
Come sapete oltre al volume avete il selettore del canale.

Il canale 16 va tenuto sempre libero e serve per le comunicazioni di sicurezza. Sarebbe meglio lasciarlo acceso in navigazione per stare all’erta soprattutto in caso di maltempo. È lì che viaggiano tutti i comunicati di avvisi ai naviganti, burrasche ecc …

È sul 16 che si faranno le chiamate di soccorso che sono internazionalmente riconosciute come le seguenti:
 
Ripetere tre volte la tipologia di chiamata, il nome della propria barca con spelling e le coordinate, seguite dal messaggio.
 
  1. SECURITE’ (tre volte) quando vogliamo segnalare un pericolo per altri navigatori, un tronco, un container ecc …
  2. PAN PAN (tre volte) quando siamo in panne ma non c’è pericolo di vita. (Finisce il carburante, si sfila il timone, un guasto ecc…)
  3. MAY DAY RELAY (tre volte) quando facciamo da ponte per un’altra richiesta di soccorso, magari trasmessa da radio poco potente.
  4. MAY DAY (tre volte) solo quando è in pericolo la vita di qualcuno a bordo o in mare.
 
Questo è l’alfabeto internazionale per le comunicazioni via radio (vi serve per lo spelling del nome della barca):
 
A Alpha AL fah
B Bravo BRAH voh
C Charlie CHAR lee (oppure SHAR lee)
D Delta DELL tah
E Echo ECK oh
F Foxtrot FOKS trot
G Golf GOLF
H Hotel ho TELL
I India IN dee ah
J Juliett JEW lee ETT
K Kilo KEY loh
L Lima LEE mah
M Mike MIKE
N November no VEM ber
O Oscar OSS cah
P Papa pah PAH
Q Quebec keh BECK
R Romeo ROW me oh
S Sierra see AIR rah
T Tango TANG go
U Uniform YOU nee form (oppure OO nee form)
V Victor VIK tah
W Whiskey WISS key
X X ray ECKS ray
Y Yankee YANG key
Z Zulu ZOO loo
 
Ci auguriamo di cuore di non dover mai usare la radio sul 16 ma solo per chiamare gli ormeggiatori della marina … in genere sul 9.


Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.

 



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