Dopo aver esaminato nei dettagli le tecniche, i materiali e le specifiche relative ad un ancoraggio, ora non resta che salpare la nostra bella ancora e riprendere la navigazione.
L’operazione di salpare l’ancora è diventata veramente semplice con l’avvento in commercio di questi piccoli accessori elettrici destinati all’uso.
Innanzi tutto li distinguiamo in due categorie:
- Ad asse verticale (verricelli)
- Ad asse orizzontale (argani)
Su entrambe le categorie, in base alla dimensione e alla potenza, potremmo avere sia il barbotin (carrucola in metallo con le impronte della catena) sia la campana sulla quale prendere le volte della cima di ormeggio per agevolare le manovre su barche di grosse dimensioni. Normalmente, su barche da diporto di dimensioni 8/15 metri si dà precedenza a modelli che occupino poco spazio in coperta, in genere ad asse verticale, ricordando che una parte del congegno è esterna al ponte, mentre il motore e i contatti sono sempre situati sotto coperta per ovvi motivi.
L’uso del salpa ancore è semplicissimo:
- Si accende il motore e al minimo ci si dirige controvento verso il tiro della catena fino a smorzarne l’imbando;
- Si avvia il salpa ancora e si comincia a recuperare la catena non in tiro;
- Ci si appennella, cioè ci si posiziona perpendicolari alla catena che continua a essere salpata;
- Si rimane in posizione col motore per fare in modo che il verricello non sforzi eccessivamente.
Se non siamo soli è utile che qualcuno vada a prua per controllare lo spedamento dell’ancora.
Da quel momento infatti, se c’è vento, la barca ha necessità di essere governata mentre vengono su gli ultimi metri di catena. Se siete soli in barca, saranno utilissime le marche di vernice colorata sulla catena. Normalmente potete verniciare di rosso gli ultimi 2 metri o la misura che vi aggrada. Tutto questo per evitare sia i colpi del fusto dell’ancora sullo scafo (se c’è mare) sia i danni al musone. (Chiamato "gru" da qualcuno).
Cose da NON fare:
- Azionare il salpa ancore a motori spenti. Si rischia grosso sia per il sovraccarico di potenza per un motorino elettrico che si deve tirare tutta la barca controvento, sia per le batterie di bordo che si esauriscono velocemente con un assorbimento che può arrivare a picchi di 100 ampere;
- Lasciare la catena in tiro sul barbotin durante la sosta. (lo fanno quasi tutti) Il salpa ancora per quanto robusto, non nasce per tenere ancorata un’imbarcazione. È sicuramente meglio preparare uno stroppo di cima d’ormeggio (bastano 2 metri) con un bel moschettone da fissare ad un anello della catena e ad una galloccia a bordo. Successivamente mollate un po’ di catena finchè non va in tiro la cima e il barbotin vi ringrazierà;
- Non avere un fusibile di ricambio a bordo. A me è capitato con una barca d’epoca (meravigliose... ma...) di bruciarne 2 e di dovermi recuperare a mano tutta la linea in condizioni di vento teso;
- Al momento dell’acquisto non tenere in considerazione il diametro della catena. È fondamentale se non volete rovinare il barbotin al primo utilizzo;
- Fare tutto in casa. Il salpa ancora è un accessorio importantissimo a bordo. Installazioni, manutenzioni, cambio olio ecc... fatele fare a chi è specializzato. Per l’installazione infatti andranno rispettati degli angoli precisi di lavoro e per raggiungerli magari si dovrà inserire di un tacco di legno inclinato ecc... Voglio dire che non bastano 4 bulloni passanti e un po’ di cavo.
Per quello che riguarda il modello da scegliere, anche qui, farsi guidare solo dal portafoglio può rivelarsi controproducente (spenderete di più nel tempo) e pericoloso. Diciamo che si parte da modelli da 500 watt per barche da 6/9 metri e si arriva a modelli da 3500 watt per barche/navi intorno ai 35 metri. Potrebbe essere utile, al posto del normale fusibile, prevedere un interruttore termico che funziona nello stesso modo (stacca il motore in caso di sovraccarico... per esempio se fate tirare tutta la barca dal salpa ancora) ma può essere riarmato con un clic.
Che fare se al momento di partire il salpa ancora non funziona?
Se avete i motori della barca accesi, se avete controllato i fusibili, se avete fatto un veloce check dei contatti, non vi resta che recuperare a mano. Ogni salpa ancora infatti, ha una campana sopra il barbotin nella quale si può inserire una maniglia (da conservare gelosamente) che permette il recupero manuale. Non sarà una passeggiata soprattutto se c’è vento e se siete soli ma non ci sono alternative. La soluzione ultima se non ce la fate e se il meteo butta male è quella di filare tutta la catena in mare avendo cura di fissare una cima con una boa agli ultimi anelli per poterla ritrovare successivamente.
Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.