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Il mal di mare

IL MAL DI MARE




 

Su, siate onesti, a chi non è capitato di soffrire il mal di mare? Non vi è niente di vergognoso in questo, è una normale reazione del nostro organismo a sollecitazioni vestibolari che confondono il nostro senso dell’equilibrio. Diciamo che il mal di mare, chiamato in realtà chinetosi o cinetosi (da chinesis – movimento) è solo una delle varie conseguenze che il nostro organo dell’udito ci fa patire.
In linea di massima infatti, chi ne soffre, soffre anche sovente i mezzi di trasporto in genere, bus, tram, auto ecc... e avrà dei limiti soggettivi ad affrontare qualsiasi viaggio, soprattutto in barca.

L’unica differenza è che da un bus o da un’auto puoi scendere e far finire l’inferno, da una barca lontana dalla costa è più complicato e se si è in crociera con altri si finisce per condizionare la vacanza di tutti. Ma la chinetosi è veramente invalidante e trasforma il viaggio in un incubo.

Il proverbio recita che se qualcuno non ha mai sofferto il mal di mare vuol dire che non ha mai navigato veramente, perché se qualcuno non soffre al timone di una barca a vela in planata, avrà sicuramente una reazione diversa se dovesse fare un lavoro al motore in mezzo al mare, soprattutto con una peperonata sullo stomaco.

Anche per lo skipper (sempre che anche lui non soffra...) avere a bordo qualche passeggero che sta male è un problema di gestione delle risorse umane, dei turni al timone, in cucina e via discorrendo.

Non sono problemi nuovi, ovvio, sono vecchi quanto il mondo. Già dalle cronache degli antichi romani si leggono testimonianze di persone affette dal mal di mare.

Ma esistono rimedi o palliativi per ridurre disagi e vomitate?

Qualcosa sicuramente si può fare ma in realtà si deve solo dare al proprio organismo il tempo di adattarsi ad una nuova condizione di instabilità. In genere occorrono circa tre giorni. Ma possono essere veramente tre giorni terribili.

Quindi considerate bene la questione prima di un imbarco “lungo”, che superi cioè il paio d’ore del bagno in rada ecc...

Innanzi tutto non è vero che andare a stomaco vuoto aiuta, anzi, così come non è indicato neanche uno stomaco strapieno in piena digestione.

Come detto non dipende dallo stomaco ma non diamo occasione di lavoro ulteriore ad un organo che ne risentirà parecchio. Evitate poi caffè, bibite gassate, alcolici, fritti, salumi, insomma tutte le cose buone... niente acidi tipo spremute. Acqua naturale, non fredda, e se volete un po’ di limone da sgranocchiare.

Preferite il salato al dolce, delle aringhe sicuramente fanno meglio di un cannolo alla crema o del bombolone del bar del porto.

Dove posizionarsi poi è importantissimo. Cercate di stare a centro barca dove le oscillazioni si sentono meno, se è possibile state sdraiati e assecondate il movimento con la respirazione, questo se siete in nave o a vela. A motore invece, se andate veloci avrete sicuramente meno problemi, però prima o poi ci si ferma e allora valgono le cose dette poc’anzi.

Non scendete sottocoperta, i panini o l’insalata di riso la prepara qualcun altro. State al fresco, all’ombra e lontano, lontanissimo dalle puzze di sentina, scarichi motore, carburanti e cucina.

Se possibile trovatevi una cosa da fare, la passività è una componente importante. Se non avete niente da fare, inventatevi un lavoro, magari addugliare le cime, pulire, cercare punti cospicui sulla costa, insomma se potete, fate qualcosa.

Lo sguardo lontano oltretutto, aiuta perché allontana il senso del movimento.

Se poi pensate di non farcela, allora non rimane che la soluzione farmacologica per non peggiorare la situazione, che però è più efficace se la iniziamo prima della comparsa dei sintomi. I farmaci a disposizione sono diversi così come i rimedi naturali o fitoterapici, vediamoli.


I farmaci da banco o da automedicazione

Vanno presi prima della comparsa dei sintomi o sono inutili. Fanno tutti parte del gruppo terapeutico Gastrointestinali Antiemetici:

  • Xamamina compresse o gomme masticabili
    Principio attivo: Dimenidrinato
    Utili in caso di mal di mare, d’aereo, d’auto e di treno.
  • Transcop-Cerotti
    Principio attivo: Scopolamina
    Utili contro nausea e vomito da mal di mare, d’auto, di treno e d’aereo.
  • Geffer-Granulato
    Principio attivo: Metoclopramide/Dimeticone/Potassio Citrato/Acido Tartarico/Acido Citrico
    Utile per il trattamento sintomatico dell’iperacidità (dolore e bruciore di stomaco), quando accompagnata da rallentamento del transito gastrico, nausea, aerofagia e meteorismo.
  • Travelgum gomme masticabili
    Principio attivo: Dimenidrinato
    Utili in caso di cinetosi (nausea e vomito durante i viaggi in auto, treno, aereo e nave).
  • Valontan compresse
    Principio attivo: Dimenidrinato
    Utili per la prevenzione e trattamento della nausea, del vomito e della vertigine proprie del mal di mare, d’auto, di treno, d’aereo.

I rimedi fitoterapici

Quelli supportati da evidenze scientifiche non sono molti: essenzialmente due, ma il primo, lo zenzero, è quello i cui effetti sono più certi.

  • Zenzero
    È il principe dei rimedi contro la cinetosi ed è il più efficace. L’evidenza scientifica è ben consolidata. È indicato come “antiemetico nella cinetosi” anche nelle monografie dell’Oms (Organizzazione mondiale sanità) e dell’Agenzia europea per i medicinali. Ha un’azione anti-nausea e digestiva.
    La migliore forma di assunzione è un dosaggio di 1.000 mg di radice polverizzata o preparazioni corrispondenti, 30 minuti prima del viaggio.
  • Menta
    È riconosciuta come fitoterapico e ha evidenza scientifica ma non è efficace come lo zenzero. Riesce ad attenuare il senso di nausea provocato dal mal d’auto ed è buona contro il mal di stomaco (tre gocce in un cucchiaio di miele). La si può assumere in svariate forme: c’è chi ne versa qualche goccia in olio essenziale su un fazzoletto di carta e lo annusa ogni tanto o chi ne mette una goccia (olio essenziale di menta piperita) su mezza zolletta di zucchero e la lascia sciogliere in bocca o semplicemente chi mastica gomme o caramelle alla menta durante il viaggio.
  • L’Omeopatia
    Una premessa: in tutti i casi si consiglia di cominciare l’assunzione del rimedio più indicato (due granuli sublinguali) un’ora prima del viaggio e di ripeterla al momento della partenza; poi lo si potrà continuare ad assumere anche ogni mezz’ora, o ogni ora, sulla base dell’intensità dei sintomi.
  • Tabacum
    È il rimedio omeopatico principe dei disturbi legati alla cinetosi: la persona che ne ha bisogno diviene estremamente pallida, e ha la sensazione di svenire, anzi a volte arriva a svenire veramente; ricerca aria, e deve sbottonarsi gli indumenti, in particolare a livello dell’addome, cosa che gli procura un certo giovamento; ha nausee intense e battito cardiaco accelerato.
  • Cocculus
    Per chi ha nausee ancora più intense: la nausea si associa in questo caso, a una sensazione di freddo che, a differenza del rimedio precedente, conduce la persona a starsene bene al chiuso, perché è peggiorata dall’esposizione all’aria aperta.
    Per intenderci, quindi, la persona che ha bisogno di Coccolus, quando si trova su di una nave, ad esempio, ed è in preda ai sintomi della cinetosi, va a chiudersi in cabina, mentre chi ha bisogno di Tabacum, nelle medesime condizioni, cercherà subito l’aria aperta, e così aprirà il finestrino dell’automobile, oppure salirà sul ponte della nave per cercare sollievo.
  • Petroleum
    Chi ha bisogno di questo rimedio presenta vertigini, nausea e dolore in sede occipitale; spesso la nausea è seguita da scariche di diarrea, che lasciano un senso di prostrazione, e che sono a loro volta seguite da una sensazione di fame che, se soddisfatta, provoca la ricomparsa, anche peggiore, degli stessi sintomi.
  • Nux vomica
    Rimedio particolarmente adatto quando si ha la sensazione che tutti i sintomi – in particolare la nausea – potrebbero migliorare se il paziente riuscisse a vomitare, a tal punto che a volte arriva a provocarsi lui stesso il vomito.
  • Gelsemium
    È il rimedio, infine, da tenere in considerazione prima di mettersi in viaggio, quando il paziente entra in ansia al solo pensiero di ciò di cui potrebbe soffrire e comincia allora a presentare torpore della mente e tremore interno e degli arti. 


(Per la parte farmacologica e fitoterapica fonte “ilsalvagente.it”)



 

Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



  • Pubblicato il
  • 14/07/2021

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