Bene, siamo arrivati al nodo cruciale. Siete appassionati, malati di mare, sognate di fare le vacanze lontano da spiagge caotiche, racchettoni, ombrelloni, bambini e sabbia dappertutto, continuate a guardare l’orizzonte e invidiare chi naviga e magari la sera, non paghi, andate in giro per i marina e mangiate con gli occhi gli aperitivi a bordo, le cene e l’atmosfera della vita in barca.
E poi ci sono quei soldi arrivati inaspettatamente o una liquidazione dopo anni di lavoro, avete anche un po’ di piede marino, insomma avete tutte le carte in regola e avete tutti i presupposti per diventare diportisti.
La prima grossa questione da risolvere è se siete soli o avete famiglia. La passione per le barche è molto impegnativa e assorbe completamente e questo si ripercuote inesorabilmente sui vostri rapporti familiari o di coppia. Se la vostra compagna (in genere sono i maschietti a diventare armatori) ama la vita in barca non avrete problemi, ma se ama solo l’aperitivo a bordo e l’arrivo a Porto Cervo, (niente di male per carità) forse dovrete rivedere qualcosa.
Sì perché in barca difficilmente si va da soli. Ovvio che può capitare ma in genere non succede.
Allora affittiamo e proviamo. Bene questa è la prima mossa.
Due settimane con una barca a noleggio ci daranno la misura delle nostre velleità marine, della nostra capacità di adattamento e della nostra maturità ad approcciarci ai problemi di spazi ristretti. (magari si parte in ritardo dal porto perché qualcun altro non può fare a meno del souvenir e i negozi sono lontani ecc...) Le situazioni sono numerose e tutte richiedono una saggezza “zen”.
Già dopo la prima mossa, quella del noleggio, sapremo una cosa importante: intanto se ci piace veramente e non come nel nostro immaginario, e poi sapremo probabilmente con chi andare e sicuramente con chi NON andare. Anche se si tratta di familiari.
Bene. Siete sopravvissuti, avete preso la vostra decisione e ora acquistate una barca. Siete sicuri di calcolare bene il vostro budget? Vediamo qualche voce di spesa insieme.
Immaginiamo un acquisto di una barca a vela nuova di 12/13 mt.
Prezzo dell’imbarcazione: 250.000 euro (variabile ovvio, ma molto vicino).
Però occorre trasportarla, dare la prima mano di antivegetativa, vararla, fornirla di dotazioni, almeno minime, aggiungere un tender, assicurarla, trovarle un posto in porto e via dicendo per una spesa che varia dai 50 ai 150 mila euro oltre l’acquisto (dipende se volete anche il generatore, l’aria condizionata, i tendalini, la cuscineria, l’elica di prua, il dissalatore, accessori di comando hitech, fotovoltaico, eolico, radar ecc …)
Ipotizzando un allestimento medio basso, ipotizzando che molti lavori a bordo li facciate voi, potete calcolare un costo medio di “messa in acqua” di 50.000 euro.
È vero è la botta iniziale, ma anche i costi ricorrenti sono da calcolare.
Intanto il posto barca annuale, che in una media dei marina italiani, varia tra i 4.000 e i 6/7 mila euro.
In aggiunta almeno un varo e alaggio annuo con pulizia carena e antivegetativa e sosta a terra due o tre giorni, con una forbice che va dai 1.000 ai 2.000 euro, sempre che non escano fuori delle grane sulle prese a mare o sulle appendici.
L’assicurazione obbligatoria costa poco, qualche centinaio di euro ma se vogliamo stare tranquilli sarà necessario aggiungere anche la polizza “corpi”, che risarcisca cioè tutti i danni dalla perdita totale o parziale della barca. E qui, se la barca è nuova non avrà bisogno di una perizia e faranno fede le fatture di acquisto per fare la valutazione del capitale da assicurare. In caso contrario sarà necessario aggiungere al costo della polizza che varia tra i 2.500 e i 3.500 euro, anche una perizia di circa 500/600 euro.
Questi sono i costi ricorrenti per una barca nuova che rimane in acqua. Se invece per la stagione invernale la vogliamo tirare su, ai suddetti costi vanno aggiunti quelli per il rimessaggio.
Esclusi tutti gli altri lavori, cioè se non si rompe niente e non si deteriora niente.(mission impossible)
Ricapitolando:
Acquisto: 250.000, messa in acqua: 50.000 (minimo) gestione annuale minima: 15.000 euro.
Totale primo anno: 365.000 euro.
Se aggiungiamo le spese di interventi e sostituzioni che saranno necessarie nel corso degli anni, è facile capire che in 10 anni tireremo fuori 250.000 euro tra i costi fissi più quelli di manutenzione (rifacimento legni, tendalini, valvole a mare, impianto elettrico, tagliandi motore, lucidatura scafo, verniciature e stuccature, sostituzione vele e via discorrendo)
Allora tra acquisto e manutenzione in 10 anni avremo speso come niente mezzo milione di euro.
Se siete armatori quindi, la barca vi costa 50.000 euro l’anno per 10 anni.
Se noleggiate, potrete spendere (a parità di posti letto) tra gli 8.000 e i 10.000 euro (in alta stagione per due settimane).
Che il “senso del possesso” tipico italiano stia per cedere il passo? Chi lo sa, in genere le barche seguono le auto e sulle strade è già iniziato da tempo il noleggio a lungo termine. La strada è segnata.
Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.