Abbiamo spesso parlato di frigoriferi, potenza, qualità, prestazioni, a pozzetto o no.
Abbiamo parlato anche di dispensa o meglio dire di cambusa, di quanta spesa fare, come e dove riporla, cosa privilegiare all’acquisto, ma non ce n’è … prima o poi bisogna mettersi ai fornelli, bisogna cucinare.
A qualcuno piace, altri lo adorano, altri lo detestano, ma la cucina è arte, passione, condivisione, amore. Il nutrimento risveglia infatti in ognuno di noi antichi e primordiali piaceri legati alla cura e al cibo. È un riflesso innato e col tempo, crescendo, non viene meno, anzi, si raffina con l’età.
In barca le cose cambiano nel modo ma non nella sostanza. L’alimentazione è tutto. Una buona cucina può far ricordare la vacanza così come una cucina scadente la può trasformare in un incubo (intossicazioni, vomito e diarrea sono cose comuni coi cibi mal conservati).
Il modo abbiamo detto, è diverso. In barca gli spazi sono angusti e l’attrezzatura non contempla tutto quello che abbiamo a casa. Diciamo che c’è il minimo indispensabile per cucinare, un po’ come in campeggio.
A meno che non navighiate su una barca da 40 metri, avrete a disposizione un fornello che, per quanto anche con 4 fuochi, non vi permetterà di usare più di una grande pentola o padella alla volta. In barca si sa, spesso si è in tanti e alcuni mangiano veramente. Il forno sarà piccolo, il frigo pure. Dovrete inventarvi qualcosa se riempite il frigo con le birre e le bottiglie di vino e non vi rimane posto per altro.
Oltre alle solite attrezzature, sarà assolutamente importante avere una padella grande e con bordo alto che useremo un po’ per tutto, dalla mantecatura della pasta alla cottura dei risotti, alla preparazione di sughi e condimenti vari, alla cottura della carne o del pesce, nonché una pentola a pressione grande che farà risparmiare acqua, tempo e gas e vi permetterà di cucinare con soddisfazione verdure, riso, zuppe e secondi piatti.
Un altro limite è l’acqua dolce. A bordo scarseggia e già tocca fare i salti mortali per l’igiene personale.
Per cuocere la pasta potete usare quella di mare diluita. In genere al 50% ma dipende dai gusti e dalla salinità del mare. Assaggiatela.
La pulizia delle stoviglie in barca
Se avete fatto riso o pasta, ricordate che l’amido contenuto è un eccellente sgrassante. Mettete quindi il tappo al lavandino e versate l’acqua di cottura. Con quella potete sgrassare le pentole e i piatti.
Dopodiché potete optare o per un lavaggio con acqua di mare e spugnetta a poppa (lontano dai bagnanti) oppure, come fanno i veri navigatori, riporre tutto in una rete e calarla in acqua sempre a poppa. I pesciolini faranno il resto (e date una mano anche a loro). Il detersivo tradizionale, anche quando biodegradabile al 90%, è sconsigliato. Ad ogni modo l’acqua salata è un ottimo disinfettante.
Detto questo possiamo affermare che le ricette in barca saranno rivolte a pietanze semplici e al cosiddetto “pasto unico” tanto sano. (Buona abitudine da conservare poi anche a casa) Soprattutto la sera, la cena, a parte quando si va al ristorante in porto, se siamo in rada è meglio evitare di mangiare abbondantemente perché poi non possiamo farci una camminata per smaltire e ci ritroveremo a rigirarci nella cuccetta.
Quindi lungi da questa logica le abbuffate, le paste al forno, gli arrosti a tutti i costi e via dicendo. Ci accorgeremo presto che mangiare in maniera frugale e sana è il segreto di una buona salute (sia in barca che a terra).
Le buone regole per mangiare in barca
Gli orari dei pasti dovranno essere mantenuti regolarmente
Non esagerare mai con abbondanti quantità di cibo
Masticare lentamente
Non mangiare in pieno sole
Ripararsi all’ombra dopo i pasti
Rispettare i tempi della digestione prima di immergersi in acqua
I cibi devono essere i più semplici e genuini possibile.
Nutrienti ad azione protettiva, quali minerali e vitamine devono essere quotidianamente ben rappresentati senza ovviamente trascurare gli altri.
Preparare con cura i piatti, aumenta il piacere del cibo e procura benessere a sé e agli altri
Ogni cibo e/o preparazione dovranno essere gradevoli, appaganti, appetitosi e facilmente digeribili.
Cucinare in barca richiede fantasia ed al tempo stesso organizzazione, ma vi potrà dare grandi soddisfazioni.
(fonte: Marina Cecchetti, Cucina in Barca, Ed. Hoepli)
E Buon appetito!
Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.