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CORSO VELA: Capitolo 2

CAPITOLO 2 - UN PO' DI NOMENCLATURA



 

La terminologia nautica è un vocabolario a sé, data la sua vastità, ma con l’avvento delle costruzioni in vetroresina su stampo, si è ridotta notevolmente essendo quasi scomparsi dalla barca, decine di pezzi strutturali o di rinforzo e decine di arnesi per le manutenzioni. Semplificando al massimo e riducendo ai minimi termini, potremo proseguire così:

Scafo: Serve a galleggiare e... a tenere l’acqua fuori.
Prua: E’ la parte anteriore. 
Poppa:  La posteriore. 
Carena:  E’ la parte immersa dello scafo. Serve a ricevere la spinta di galleggiamento.
Coperta: “Copre” o chiude superiormente lo scafo.
Timone: Principale organo di governo, viene fissato all’estrema poppa con un sistema a cerniera composto da agugliotti (perni) e femminelle (fori) ed è composto da diversi elementi quali:
Pala: Serve a ricevere la spinta dell’acqua durante il governo.
Barra: E’ un manico che serve a maneggiare il timone senza sforzo sfruttando il principio della leva. 
Guance: Servono a contenere e rinforzare la parte alta della pala, chiamata anche testa del timone, inoltre servono a  “incocciare” o incastrarvi la barra. 
Deriva: Serve a contrastare lo scarroccio ovvero il traslare o “derapare” della barca sotto l’effetto del vento. Nelle “Derive”(vedi cap. precedente) la stessa è sempre mobile o basculante cioè può essere alzata o abbassata a seconda dell’andatura, non intesa solo come  velocità ma anche come direzione in relazione al vento. Il suo buon uso è molto importante ai fini del rendimento della barca e della sua manovrabilità. Troveremo infatti più avanti molte occasioni per menzionarla.
Cassa di deriva: Serve a contenere la deriva. 
Albero: (non palo né legno OK?!) Serve ad armare le vele e ovviamente a tenerle in alto. 
Crocette: Sono profili di alluminio che servono a limitare la flessione laterale dell’albero quando questo è caricato di punta o a prefletterlo nella posizione desiderata.


Sàrtie:
 Sono i cavi d’acciaio che lateralmente impediscono all’albero di muoversi e sono fissate allo scafo mediante delle  “lande” forate per essere regolate. 
Strallo: Serve a non far cadere indietro l’albero. E’ anch’esso in acciaio e svolge la stessa funzione delle sartie, però lungo l’asse longitudinale.
Boma: Serve principalmente a rompere le teste dell’equipaggio. Ultimamente si è scoperta anche la sua utilità per regolare ed “estendere” al massimo la vela principale (randa). 
Dritta: Lato destro, il sinistro non cambia nome. 
Lascare: Allentare la tensione, lasciare andare gradatamente. 
Cazzare: L’inverso, aumentare la tensione gradatamente (tirare).   
Orzare: Dirigere la prua dell’imbarcazione nella direzione di provenienza del vento. 
Poggiare: Il suo contrario, allontanare la prua dal vento. 
Sopravento: Lato dal quale arriva il vento. 
Sottovento: Lato opposto (dove vomitare per esempio, per non sporcarvi), le onde e le nuvole corrono sempre sottovento. 
Mure: Lato della barca sul quale si riceve il vento. Es.: una barca mure a sinistra deve dare la precedenza a una con mure a dritta ( che riceve il vento da destra).


Sbandare:
Inclinarsi sottovento. La barca, sotto l’effetto del vento sbanda ragion per cui l’equipaggio deve sedersi sopravento per compensare questa forza.


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Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.

  • Pubblicato il
  • 19/03/2019

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