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Barca Bianca o Barca Colorata?

Dall’avvento delle costruzioni in vetroresina intorno agli anni 50 si è persa, com’è noto, tutta l’arte della costruzione navale che ha formato generazioni di artisti artigiani e maestri d’ascia. Sono scomparsi decine di nomi e di attrezzi, (cos’è una squadra di quartabono lo sanno in pochi) per lasciare uno spazio sempre maggiore alla chimica e al “progresso”.

Non siamo qui per emettere giudizi o sentenze su cosa sia meglio, ma su una cosa siamo tutti concordi. Le barche moderne sono tutte (o quasi) bianche.

 

Perché la scelta del bianco?

Vi sono varie ragioni che sintetizziamo:

  • E’ un non colore, il più economico in produzione.
  • Mantiene la barca fresca d’estate.
  • Si lucida e si mantiene più facilmente.

Ma cosa succede se vogliamo colorare la nostra barca oppure (peggio) ordinarla dal cantiere colorata?

Perché peggio? Perché possiamo incorrere in una barca che viene costruita con i pigmenti colorati miscelati alla resina. Più o meno come fanno con gli intonaci in edilizia. Il colore sarà bello e lucido appena stampato sicuramente, ma, dopo un paio di stagioni al sole si sbiadirà in maniera irrimediabile costringendoci a riverniciare tutto.

Già perché il sole e i suoi raggi UV sono la principale causa di invecchiamento dei colori della nostra barca.

Com’è noto i raggi UV oltre alla nostra pelle e ai nostri occhi, rovinano irrimediabilmente tutte le pellicole e tutti i materiali esposti. Il legno scurisce, come la pelle, il cordame sbiadisce e si sfarina, il gel coat si opacizza e si cristallizza, insomma un disastro. È necessario proteggere, e bene, ogni parte esposta al sole.

Così per i legni esistono prodotti specifici, per la pelle idem, ma per il nostro gel coat non abbiamo molta scelta.

Quindi è meglio avere una barca bianca che si difende in maniera naturale dalle aggressioni degli UV ed è facile da ripristinare.

Un bello scafo blu o verde scuro o peggio, nero, nonostante l’indubbio aspetto elegante, in estate accumula un calore che raggiunge gli 80 gradi e a quelle temperature il poliuretano strutturale contenuto all’interno del sandwich di coperta inizia a liberare gas che inesorabilmente finirà per causare bolle sotto la pelle di vetroresina e, col tempo tenderà a delaminarsi con conseguente rovina della barca.

É una cosa di cui occorre, davvero, tenere conto.

La delaminazione inizia proprio con la temperatura, quando non sia difetto di fabbricazione per infusione insufficiente. 

Ragione per cui il bianco è il colore che vi darà meno problemi.

Provate a fare un piccolo intervento di ripristino di una “grattata” contro la banchina. Se avete uno scafo blu avrete una bella gatta da pelare per rifare il colore uguale.

In caso decidiate di verniciare una barca bianca, ricordate che la stessa avrà, dopo l’operazione, una pellicola di qualche micron di pigmento applicata su un supporto bianco e in caso di graffi o di lucidature aggressive, potrebbe rifiorire il vecchio colore con effetti poco eleganti.

Se proprio bianca non la volete vedere e non volete grattacapi, avete mai pensato al wrapping?

 

Cosa è il wrapping?

Si tratta, in poche parole, di applicare sull’opera morta una pellicola adesiva del colore che preferite, un po’ come quelle che vedete sui furgoni o sui bus. Solo che non è costituita da semplici pellicole di vinile, ma da materiali specifici per uso nautico.

Il wrapping offre soluzioni interessanti innanzi tutto in relazione ai costi. Una verniciatura prevede alaggio e varo, almeno 10 gg di lavoro, preparazione e ripristino, per costi che si aggirano sui 300 euro al mq. Col wrapping, a parte alaggio e varo che sono comunque indispensabili, spenderete un decimo, intorno ai 30 euro al mq e se lo fate voi non avrete bisogno di manodopera o la ridurrete al minimo.

Il wrapping poi non produce polveri né solventi, almeno non per voi, viene garantito fino a 7 anni, resiste ai raggi Uv ed alle normali abrasioni da un uso normale della barca.

La rimozione è altrettanto semplice e vi permette di cambiare colore o di levarvi qualche capriccio artistico senza dissanguarvi.

Se proprio avete una barca dal colore “spento” o demodè … o se volte dare alla vostra amata un tocco di classe o di sportività, perché non ci fate un pensierino?

Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



  • Pubblicato il
  • 20/11/2024

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