La domanda si ripete, anno dopo anno, ma è anche giusto che il dilemma si riproponga in quanto la tecnologia va avanti, i progetti cambiano e così anche i materiali e le prestazioni, cambiano le tasche e le prospettive, insomma in un panorama sempre più in mutamento, credo sia opportuno chiedersi prima di ogni vacanza o di ogni acquisto se sia preferibile una barca a carena singola o un catamarano.
Vediamo alcune peculiarità delle due proposte alfine di avere le idee un po’ più chiare.
1) La sicurezza
Si dice che il catamarano sia meno sicuro.
In termini essenziali direi di sì, è meno sicuro, ma parliamo di situazioni limite nelle quali non ci si trova mai in crociera estiva.
Perché possiamo dirlo? Per un semplice fattore fisico. Mentre in una barca tradizionale più aumenta lo sbandamento, più aumenta il momento raddrizzante dovuto alla pinna zavorrata, nel catamarano questo non avviene. Il catamarano ha una enorme resistenza laterale iniziale dovuta alla larghezza, ma superato il suo angolo limite (non succede mai) il catamarano si rovescia irrimediabilmente. E rimarrà rovesciato.
È anche vero che (sempre in condizioni limite) un catamarano rovesciato è molto più stabile (per lo stesso motivo) e ha una superiore galleggiabilità rispetto ad una carena singola che durante il moto ondoso successivo alla scuffia, inevitabilmente si raddrizzerà per effetto del contrappeso della pinna.
In caso di falla nello scafo è vero invece il contrario, il catamarano non avendo zavorre non colerà a picco come farebbe invece una barca appesantita dalla pinna zavorrata in presenza di falle di grandi dimensioni. Al multiscafo infatti potrebbe bastare il galleggiamento di un solo scafo per tenere su tutta la baracca.
2) Comfort di navigazione.
Beh qui non c’è storia, il catamarano vince a mani basse. La sua larghezza gli impedisce di fatto qualsiasi inclinazione sull’asse longitudinale (rollio) e pochissime sull’asse trasversale (beccheggio) rendendolo di fatto uno zatterone stabile.
Le signore molto amanti della tintarella e poco amanti dello sbandamento, saranno felici. Inoltre la dinette centrale è veramente larghissima e permette di stare comodi, riparati, al caldo, anche in caso di maltempo, senza essere costretti a scendere sottocoperta e soffrire il mal di mare.
Ancora, se nel comfort includiamo anche i pernottamenti in rada, il catamarano non ha confronti. Senza pinna di deriva pesca infatti pochissimo (neanche un metro alle volte) e si può avvicinare ai ridossi della costa per subire meno l’effetto del moto ondoso, cosa che uno scafo singolo non può fare, a meno che non sia a deriva retrattile e comunque, anche in quel caso, il momento di sbandamento dato dall’albero e dalle onde di scia, ne determina, comunque, un rollio.
3) Velocità
Anche qui la spunta il catamarano. Avendo infatti una minore superficie bagnata, (l’acqua frena le carene e meno ne trascini, più vai veloce) è più veloce, anche di parecchio. Non sono rare crociere estive alla media di 9/10 nodi, che è un bell’andare rispetto a medie con scafo singolo di 5/7 nodi.
Ne si deduce che con il catamarano si possono effettuare navigazioni più lunghe e più confortevoli a parità di tempo.
4) Costi
Non analizzo qui i listini né di acquisto, né di noleggio ma è a tenere presente che se nel contratto di noleggio sono da considerare a parte le spese portuali, le stesse possono essere anche del 100% maggiori che con una barca (per ovvi motivi di dimensioni) ed è da tener presente che spesso in piena stagione non sempre si trovano posti barca per catamarani nei porticcioli del Mediterraneo.
5) Angolo di bolina
Qui, per forza di cose vince a mani basse un monoscafo che, per proprietà fisiche di progetto può stringere angoli al vento ben più stretti dei catamarani che, con venti contrari dovranno inevitabilmente fare bordi più larghi e quindi più acqua.
Quindi se in una crociera vi troverete a navigare sempre di bolina, la buona velocità dei catamarani sarà compromessa quasi sempre dall’esiguo angolo al vento.
Come per tutte le cose, non ci sono riposte univoche e indicazioni che vanno bene per tutti.
Direi, riassumendo, che una barca è più sportiva, con un’abitabilità inferiore, è più marina, si balla, ci si inclina e ci si bagna di più che in catamarano, ma forse non è questo il fascino della vela? La continua lotta contro elementi avversi che tanto ci fa sognare?
Anche se per molti le navigazioni sono un trasferimento in mare delle proprie certezze e comodità di casa, chi va a vela sa che questo non è il vero navigare.
A ciascuno le proprie scelte e la propria idea di navigazione nel rispetto dell’ambiente e del prossimo.
Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.