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Assicurazione Barca: In caso di Sinistri

ASSICURAZIONE CORPI



L’italiano medio si sa, mal digerisce l’impresa assicurativa, così come l’impresa assicurativa mal digerisce l’italianità, intesa come l’atteggiamento furbacchione che contraddistingue chi si approfitta delle coperture assicurative. Non si sa chi abbia iniziato prima, se l’assicurazione a non pagare o pagare male o l’italiano a truffare.
Di fatto il risultato è evidente a tutti, polizze sempre più care per far fronte a molti più sinistri, veri o presunti. Il trend delle auto si ripercuote in tutti i campi dell’assicurabile non ultimo quello delle imbarcazioni, in gergo chiamate polizze “corpi”.

Il disastro di Rapallo (Ge) del mese di Ottobre con quasi 400 barche distrutte e oltre 800 milioni di euro di danni accertati hanno sicuramente dato un “impulso” al settore inteso come una rivisitata alle proprie polizze da una parte e alla esclusione di certe garanzie dall’altra. Parliamoci chiaro, da entrambe le parti c’è ora la paura.
Lo tzunami autunnale con onde alte fino a 10 metri che hanno ingoiato il porto Carlo Riva, ha dimostrato che anche se non si effettuano grandi navigazioni e si tiene la barca solo per fare il bagno in rada, l’eventualità che ci siano danni non è remota come sembra. Per proseguire col terrorismo sappiate che nel 2018 ci sono state sulle coste più di 400 trombe d’aria (tornado). Un dato impensabile sino a qualche decennio fa, ma il cambiamento climatico avanza e non fa prigionieri.

Quindi all’atto di assicurare la nostra imbarcazione, quali fattori dobbiamo valutare? E come districarsi in una materia irta di scogli?
Innanzi tutto è necessario un rapporto di fiducia col proprio assicuratore o broker anche se da solo il rapporto non è sufficiente perché sotto alcuni aspetti anche l’intermediario ha le mani legate. (Modifiche contrattuali unilaterali, aumento franchigie, fallimento o accorpamento imprese assicurative, disdetta e via discorrendo).
Quindi oltre ad un onesto intermediario occorre una compagnia solida ed un ufficio sinistri in zona. Una volta fatte queste scelte bisogna sedersi un attimo e capire alcune cose.
Barca a vela o motore? Nuova o usata? Con leasing aperto o no? Se a vela, partecipa a regate? Gira il mondo o sta fuori solo poche miglia? È charterizzata o ad uso esclusivo dell’armatore?
Partiamo dall’inizio.
RC base. Così come per le auto, esiste una copertura a favore di terzi obbligatoria per legge con massimale minimo di 2 milioni  e mezzo di euro per persone e mezzo milione per cose. Il suo premio varia in rapporto ai cavalli del motore e da questa non si scappa (giustamente), in genere non costa più di 250/350 euro annue. Occhio al tender col suo piccolo fuoribordo di qualche cavallo. In genere si dimentica e questo può significare sanzione fino a  1.500 euro e sequestro del mezzo.
Ora siamo al primo bivio. Barca nuova o barca usata? E in caso di barca nuova, pagata per contanti o con un leasing?
Capitale assicurato: il valore della barca.
Per determinare il valore da assicurare, in caso di barca nuova, farà fede il listino prezzi e la fattura di acquisto completa degli optional.
In caso di acquisto in contanti sarete voi a dovervi assicurare (se volete). In caso di acquisto in leasing sarà l’ente locatore a sottoscrivere una full casco per tutelare il proprio bene (ovvio è inclusa nella rata, come per le auto, gli immobili ecc...).
In caso di barca usata sarà da far stimare da un perito (non valgono le fatture di acquisto) Il perito è a carico vostro e la perizia sarà considerata “stima accettata” e farà fede in polizza. Ricordatevi, come per le auto, di rinegoziare ogni anno il valore della barca e il relativo premio per la vetustà del bene assicurato.
Dopo aver stabilito il valore della barca, occorre decidere il tipo di copertura adatto alle nostre esigenze. Si parte da una polizza base chiamata “minima” “A” che copre la perdita totale dello yacht, copertura delle spese di salvataggio, spese di rimozione del relitto e abbandono MA NON COPRE FURTI E INCENDI PARZIALI.
La “B” aggiunge i danni parziali da incendio e danni parziali da furto.
La “C” chiamata full casco, copre tutto, previa decurtazione di franchigia e/o scoperto. Per franchigia si intende una cifra fissa a carico dell’assicurato, lo scoperto è una percentuale del danno a carico dell’assicurato. Entrambe possono coesistere.
Esempio: scoperto 15% del danno con franchigia minima di 1.000 euro. Quindi se il danno accertato e periziato è di 30.000 euro, all’assicurato andranno risarciti 25.500. Se il danno è di 950 euro, non vi sarà alcun risarcimento.
Attenzione inoltre alla clausola “rinuncia alla rivalsa” con la quale le compagnie tendono a rimpallare alla marina o al cantiere le conseguenze di un danno.
Riassumendo:

  1. Avere una persona intermediaria di fiducia ed una compagnia solida;
  2. RC sempre obbligatoria in presenza di motore, anche per il tender:
  3. Valore della barca con “stima accettata”;
  4. Decidere il tipo di copertura in base a valutazioni personali ed esigenze reali;
  5. Valutare se acquistare la “rinuncia alla rivalsa” a mio avviso essenziale per evitare contenziosi;
  6. In caso di acquisto di casco totale, quantificare la franchigia e/o scoperto. Più è bassa, più costa, ovvio;
  7. Il bonus-malus non esiste, almeno non come nelle auto. Non ci sono meriti per l’armatore virtuoso ma possono esserci aumenti in seguito a sinistro;
  8. Gli infortuni a bordo sono acquistabili a parte e non rientrano nella rc di base. E anche se acquistati a parte  vanno valutati dai periti perché una cosa è scivolare a bordo o inciampare in una galloccia, una cosa è salire in testa d’albero …;
  9. Accertarsi se la garanzia copre, oltre alle spese di recupero, anche i danni ambientali a causa di sinistro;

In ultima analisi le attenzioni che riserverete nell’acquisto di una polizza imbarcazioni sono le stesse che riservate per una polizza auto. Guardare con sospetto gli assicuratori è legittimo, come abbiamo visto, ma una totale trasparenza da ambo le parti sarà un’ottima base dalla quale partire.



 

Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



  • Pubblicato il
  • 08/03/2019

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