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Animali in Barca

PET ON BOARD, CUCCIOLO A BORDO!




 

Non è certo una novità quella di portarsi il cucciolo in barca ma ultimamente è aumentata la richiesta di informazioni sulla materia in quanto le nuove generazioni di proprietari sono un po’ sprovvedute e il contesto sociale è cambiato radicalmente.

Io ho fatto la mia adolescenza a Cagliari e a Catania e, da appassionato di mare, ero sempre in giro per porti e moli. È sempre stata cosa comune vedere i cani a bordo dei pescherecci, cani grandi e grossi che dormivano sulle reti e si cibavano di pesce crudo. Non facevano certo notizia e nessuno chiedeva al veterinario come fare.

Diciamo che l’approccio era semplificato dalla consuetudine del: portalo in barca da piccolo e lui si abitua. Niente di più vero, così come non troverete nessun blog che vi spieghi come far diventare il vostro cane un pastore eccellente. Si fa come i pastori hanno sempre fatto, lo si porta da cucciolo e il cane cresce insieme alle pecore e poi le protegge sentendole parte della sua famiglia.

È vero che in barca c’è di mezzo il mare, ma come abbiamo visto, l’elemento acqua non spaventa un cane abituato.
Diverso il discorso per i gatti. Si sa i felini non amano tanto né l’acqua, né le rotture di scatole. Sono animali abitudinari e affezionati alla casa. Per i gatti sarà quindi più difficile, ma non impossibile. Si leggono sul web e si vedono per i porti tanti gatti felici che navigano coi loro padroni.

Abbiamo trattato in un altro articolo gli accorgimenti da adottare per portare in barca i bambini e fondamentalmente le regole di base sono le stesse.

  • Portarli da piccoli o da cuccioli. 
  • Fargli ritrovare le proprie cose creandogli un piccolo ambiente familiare.Il resto lo farà il buon senso e l’istinto. I cani sono ottimi nuotatori (alcune specie eccellono)


Quindi riassumendo potremmo seguire i seguenti passi:

  • Far conoscere la barca al proprio cane, gradualmente, con prime visite solo in porto, passare qualche ora con il cucciolo a bordo e fargli annusare tutto.
  • Accertarsi che il cane non soffra il mal di mare, se lo abituate da piccolo sarà immune. In caso contrario munirsi di farmaci prescritti dal veterinario.
  • Organizzare brevi uscite (un’oretta) e nuotare intorno alla barca per tastare il suo piede marino e insegnargli a salire e scendere.
  • Insegnargli ordini nuovi, soprattutto su barche a vela dove le manovre richiedono spazio e tempi precisi non è salutare avere un cane che corre per la barca. Quindi “fermo!”  finchè non si finisce la manovra, ma anche a motore vale la stessa regola se stiamo approdando o mettendo i parabordi e il cane ci corre incontro e ci salta addosso perché vuole giocare.
  • Organizzatevi per i suoi “bisogni”. Le deiezioni rovinano il tek. Ho visto cuccioli imparare a farli dentro un panno assorbente appositamente progettato. NON GETTATELE IN MARE.
  • Evitate nella maniera più assoluta i simpatici guinzagli allungabili fino a 10/12 metri. Già sono pericolosi sui marciapiedi, figuriamoci in barca, anche perché il cane in barca andrebbe tenuto slegato, salvo eccezioni per via di maltempo. In ultima analisi evitate anche il collare, meglio una pettorina, per la sicurezza del vostro peloso.
  • Parlando ancora di sicurezza non dimenticatevi il giubbotto salvagente (che non sarà il suo gioco da masticare) rigorosamente della sua taglia, ed eventuali farmaci per la chinetosi così come i documenti di vaccinazioni. Se navigate all’estero accertatevi di ottemperare alle normative locali.
  • Fresco e acqua. Tenetelo sempre sott’occhio, visto che, come i bambini, spesso si addormenta al sole e questo può essere veramente fatale. Abituatelo a cercare l’ombra e non fategli mancare acqua dolce in quantità. Questo lo proteggerà dalla tentazione di bere acqua di mare che è notoriamente tossica per tutti. Ovvio che la assaggerà, ma sapendo che nel suo angolino la troverà fresca e dolce, non la berrà. 
  • Ancora una cosa, per quanto al vostro cucciolo piaccia giocare e stare con i membri della famiglia, spesso diventa oggetto di “torture” da parte di persone immature, non necessariamente bambini, che vedono in lui un giocattolo che suscita ilarità.  Non obbligate il vostro cane a fare gesti che non sente, non obbligatelo a fare il bagno, a vestirsi in modo stupido o a salire sul SUP solo per fare qualche foto.


Rispettate la sua dignità di essere cane e non giullare per le vostre risate. Così crescerà in modo sano senza nutrire avversione per il mezzo nautico.



 

Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



  • Pubblicato il
  • 04/11/2020

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