Ecco, ci siamo, dopo tante settimane di mare o lago e di divertimento, vediamo le giornate accorciarsi sensibilmente, le temperature scendere e il meteo che diventa capriccioso spesso rovina i week end. Forse rientrando ci prendiamo una passata di acqua, torniamo con le mani intirizzite e le signore non vengono più con noi volentieri. Forse è arrivato il tempo di pensare al rimessaggio.
Una buona preparazione al rimessaggio, farà della nostra barca un’amica fedele e sicura per molti anni. Più delle case dove viviamo, le nostre barche hanno necessità che qualcuno si prenda cura di loro prima che sia troppo tardi.
Delegare tutto al cantiere? Perché no, dipende però non solo dal portafoglio ma anche dalla fiducia che riponete negli operatori del settore visto che è molto comune vedere capannoni pieni di barche tirate su in fretta e lasciate lì fino all’inizio dell’estate successiva. Quindi, cantiere sì ma solo se vi fidate.
Inoltre considerare la latitudine dove vivete non è da sottovalutare. Se abitate e navigate in luoghi che d’inverno sono freddi, magari con neve e ghiaccio e non avete voglia di andare per mare, sarà il caso di alare la vostra barca e rimessarla al chiuso.
Invece se vivete in luoghi dove l’inverno regala splendide giornate temperate e luminose (tutto il sud Mediterraneo), sarà il caso di limitare il rimessaggio solo a qualche settimana per i normali lavori di manutenzione.
Se decidete di preparare voi la barca, resistete alla tentazione di lavare tutto subito con idropulitrice ecc... prima del lavaggio è necessario compiere alcune operazioni.
Siamo in autunno e i ricordi delle nostre navigazioni sono freschissimi. Abbiamo in mente in maniera chiara tutte le cose che non hanno funzionato bene durante l’estate. Forse il gas alla cucina non arrivava o ne sentivate l’odore. Il bagno scaricava male? Vi ricordate di quando avete urtato la banchina o lo scoglio... insomma, tutto ciò che avete rimandato richiede ora la vostra attenzione.
Prima di lavare tutto con acqua dolce controllate l’entrobordo, sostituite nel caso le cinghie di servizio, sostituite il filtro gasolio e vuotate il serbatoio. Controllatevi tutto l’impianto elettrico, lubrificate e proteggete tutti i contatti. Controllate la batteria e, nel caso sia ad elementi in piombo, e se avesse una carica residua inferiore al 30% mettetela in ricarica se non volete buttarla al più presto. Solo dopo la carica potrete staccarla e sbarcarla.
Se avete una barca a vela, sarà necessario dare una lavata alle vele. Scegliete quindi una giornata di sole e vento asciutto e issate lentamente la randa e man mano che si alza lavatela con abbondante acqua dolce da entrambi i lati. Una volta lavata tutta, lasciatela issata al sole sinchè non asciuga, per poi riporla nell’apposito sacco. Se ci sono strappi o scuciture dovreste portarla subito dal velaio prima che anche lui si intasi di lavoro. Per il genoa la manovra è identica. Ricordate che il sale trattiene l’umidità e che se non sciacquate le vele, vi ritroverete muffe e ruggine (quasi impossibile da eliminare)
Per scotte e drizze, stesso trattamento, sfilarle tutte lasciando in sede una cimetta economica come messaggero per inserirle nuovamente la prossima stagione e lavare tutto in una tinozza di acqua dolce con detersivo leggero per bucato. Lasciare asciugare e conservare in luogo asciutto con le vele.
Sgomberare tutti i gavoni da accessori, dotazioni (controllare lo stato) cerate, attrezzatura varia.
Ora potete sfogare la vostra voglia di idropulitrice, alate la barca e lavare tutto con acqua dolce a pressione. (non troppa se avete la coperta in teak)
Poi potete lavare tutto con i prodotti specifici per la pulizia delle barche, sia gli acciai che la vetroresina e i legni.
Una volta terminati questi lavori, potete consegnare la barca al cantiere per la sosta invernale. In teoria la barca lavata dovrebbe essere lasciata scoperta per asciugarsi completamente con gavoni, tambucci, oblò spalancati. Una volta asciutta, e solo allora, potete chiedere al cantiere di chiuderla con un cellophane al fine di evitare l’accumulo di polvere, specie derivata da lavorazioni di barche vicine. (abbiate cura di lasciare alcuni ingressi di aria).
Tenete presente che i capannoni di rimessaggio ottimizzano lo spazio e quindi non avrete molto aggio tra la vostra barca e le altre. Per quello è meglio fare tutte queste operazioni prima dello stivaggio.
Ora la vostra barca è pronta per la sosta invernale e la carena è pronta, asciutta e senza incrostazioni. Solo così potrà prepararsi per la lavorazione della nuova antivegetativa da dare in primavera. E voi potrete gustarvi tutta la sosta invernale davanti al caminetto, senza patemi per il maltempo e senza troppi pensieri. Perché andare in barca è bello, ma stare davanti al camino a parlare di mare è altrettanto piacevole.
Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.