Nella prima parte della guida ai lavori invernali sulla barca, abbiamo parlato di alaggio e carena, coperta e attrezzature. Ma i lavori da effettuare prima della stagione invernale non finiscono qui!
In questo secondo articolo affronteremo le attività di manutenzione e controllo sul motore, sui legni di bordo, sulle dotazioni di sicurezza e - ultimi, ma non per importanza - sui documenti di bordo.
Per i piccoli diesel ausiliari delle barche a vela (ma ausiliari mica tanto, direi di servizio, in quanto usati ogni uscita in mare) è possibile e plausibile operare in autonomia per i seguenti interventi:
I piccoli interventi menzionati possono farci passare qualche giornata piacevole ma io ritengo che in presenza di danni presunti, rumori o vibrazioni strane, sia meglio chiamare un meccanico.
Per quello che riguarda le barche a motore direi che in questo caso è sicuramente meglio non toccare niente e approfittare del service di officine specializzate che tra l’altro ci fanno lavori garantiti. È infatti necessario disporre di perizia, attrezzatura e aggiornamento continuo per non fare danni. Questo riguarda tutta la propulsione, dal motore, agli assi ed eliche o ai piedi poppieri, il circuito di raffreddamento, l’impianto elettrico, timoneria, flap, consolle.
Ecco un capitolo piacevole, un lavoro semplice che potete fare da soli.
Per i legni interni, in genere, c’è poco da fare in quanto non esposti alle intemperie e basta una pulita a fondo con antimuffa e poi una cera protettiva specifica. Per quelli esterni invece, le modanature, i pagliolati, i tientibene, i bottazzi ecc... in genere i cantieri gli passano velocemente uno strato di epossidica brillante e via.
La cura ideale sarebbe, in caso di legni molto rovinati, una bella carteggiata fino a rimuovere oltre alle vernici anche un piccolo strato di legno e riguadagnare la venatura nuova, e poi una serie di mani (da 8/15 almeno) di vernici specifiche per legno - flatting o coppale - rispettando le istruzioni del venditore.
Eventuali plancette di poppa, sedute, pagliolati, pozzetti, ecc... in teak, andrebbero pulite con una spazzola non troppo aggressiva e con i prodotti specifici per la pulizia del pregiato legno esotico. Successivamente un impregnante e dell’olio gli daranno un aspetto magnifico.
Aprire i gavoni e iniziare a frugare in mezzo alle più svariate attrezzature, non è un buon segno. L’ordine è necessario anche e soprattutto in barca dove gli spazi sono limitati e dove talvolta si rischia la vita. Non per niente proprio a bordo si è coniato un glossario tecnico esclusivo proprio per dare un nome preciso ad ogni cosa. E proprio in virtù di questo criterio, tenere in ordine le dotazioni di sicurezza è vitale.
Innanzitutto direi che in primavera si debba subito andare sul sito della guardia costiera per vedere se ci sono variazioni sulla dotazione precedente. Accertarsi di avere i giubbotti previsti per i chilogrammi previsti e per il numero delle persone massime imbarcabili.
Sarà forse il caso di passare ai giubbotti di salvataggio autogonfiabili ormai alla portata di tutti. Occupano poco posto, con maltempo li puoi indossare senza limitazioni di movimento.
Se tra le vostre dotazioni è prevista una zattera, controllate la revisione e procedete per tempo. Così come per i razzi, boette fumogene ecc… se scaduti andrebbero ritirati dal negoziante che vi vende i nuovi (nonostante le lamentele).
Questo è argomento di dispute annose. Una spinosa questione ancora senza risposte. Il negoziante infatti è tenuto non solo a ritirare i razzi scaduti ma a stoccarli in appositi locali o contenitori adibiti allo scopo e smaltirli chiamando i produttori o gli importatori ecc… tutti costi assurdi per guadagnare pochi euro al pezzo.
Allora che si fa? Non si sa. Purtroppo non esiste una risposta. C’è chi li usa a capodanno chi li getta in mare (sigh) ma non dimentichiamoci che non solo violiamo la legge (fumosa) ma si tratta pur sempre di prodotti scaduti anzi, direi meglio di esplosivi scaduti.
(attenzione alla differenza tra natante e imbarcazione, cambiano anche gli obblighi, per fugare ogni dubbio in merito, sul sito della Guardia Costiera c'è un'ampia sezione dedicata alla normativa e alla documentazione)
Sono in ordine anche le licenze e pass speciali per parchi? Anche qui è meglio prevenire che curare anche perché come sapete, i controlli sono molto serrati e non guardano in faccia a nessuno. E una violazione di un parco marino è codice penale, intendo che oltre alla sanzione pesante, ci becchiamo una denuncia con processo (e non è che sia proprio piacevole...).
Perché la barca è sì libertà, ma con i piedi per terra!
Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.