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I lavori in barca prima della stagione primaverile (seconda parte)

I lavori in barca durante l'inverno: motori, legni di bordo, dotazioni di sicurezza e documenti di bordo

manutenzione barca inverno
 

Nella prima parte della guida ai lavori invernali sulla barca, abbiamo parlato di alaggio e carena, coperta e attrezzature. Ma i lavori da effettuare prima della stagione invernale non finiscono qui! 

In questo secondo articolo affronteremo le attività di manutenzione e controllo sul motore, sui legni di bordo, sulle dotazioni di sicurezza e - ultimi, ma non per importanza - sui documenti di bordo.

 

Motori

Per i piccoli diesel ausiliari delle barche a vela (ma ausiliari mica tanto, direi di servizio, in quanto usati ogni uscita in mare) è possibile e plausibile operare in autonomia per i seguenti interventi:

  • Cambio olio e filtro (ogni 150 ore e comunque almeno una volta a stagione).
  • Cinghie di servizio (invecchiano ancora peggio se non usate).
  • Prelievo e messa in carica delle batterie (anche se sigillate e non super usurate, durano circa 3 anni).
  • Controllo dell’olio del S-drive (In genere non si consuma, se è sotto il livello vuol dire che c’è una perdita).
  • Raffreddamento, se avete fatto già il controllo alla presa a mare basta sostituire la girante. Anzi, non rimontate la nuova subito, pena la sua deformazione se non viene usata. Collegate una fonte di acqua dolce, accendete il motore e controllate il getto di scarico acqua. Se è bello vivace oppure “stanco” avrete un parametro per capire cosa non va. Inoltre l’acqua dolce rimuove tutti i crostoni di sale del circuito.
  • Circuito di alimentazione gasolio e filtri (i distributori di carburante dei porti spesso hanno tracce di acqua o peggio, residui di morchie e frammenti metallici delle cisterne troppo vecchie).
  • Controllo sentina (se è verniciata di bianco ringrazierete) trovarci macchie di olio, gasolio o peggio qualche rondella o vite dovrebbe mettervi un po’ in allarme. Un allentamento è una futura rottura.
  • Circuito elettrico. Umido e sale si sa, sono la morte dei contatti elettrici per cui non si puliscono e ingrassano mai abbastanza.
  • Impianto idraulico/sanitario
  • Pompe di sentina elettriche e/o manuali
 

I piccoli interventi menzionati possono farci passare qualche giornata piacevole ma io ritengo che in presenza di danni presunti, rumori o vibrazioni strane, sia meglio chiamare un meccanico.

Per quello che riguarda le barche a motore direi che in questo caso è sicuramente meglio non toccare niente e approfittare del service di officine specializzate che tra l’altro ci fanno lavori garantiti. È infatti necessario disporre di  perizia, attrezzatura e aggiornamento continuo per non fare danni. Questo riguarda tutta la propulsione, dal motore, agli assi ed eliche o ai piedi poppieri, il circuito di raffreddamento, l’impianto elettrico, timoneria, flap, consolle.

Legni di bordo

Ecco un capitolo piacevole, un lavoro semplice che potete fare da soli.
Per i legni interni, in genere, c’è poco da fare in quanto non esposti alle intemperie e basta una pulita a fondo con antimuffa e poi una cera protettiva specifica. Per quelli esterni invece, le modanature, i pagliolati, i tientibene, i bottazzi ecc... in genere i cantieri gli passano velocemente uno strato di epossidica brillante e via. 

La cura ideale sarebbe, in caso di legni molto rovinati, una bella carteggiata fino a rimuovere oltre alle vernici anche un piccolo strato di legno e riguadagnare la venatura nuova, e poi una serie di mani (da 8/15 almeno) di vernici specifiche per legno - flatting o coppale - rispettando le istruzioni del venditore.

Eventuali plancette di poppa, sedute, pagliolati, pozzetti, ecc... in teak, andrebbero pulite con una spazzola non troppo aggressiva e con i prodotti specifici per la pulizia del pregiato legno esotico. Successivamente un impregnante e dell’olio gli daranno un aspetto magnifico.

Dotazioni di sicurezza

Aprire i gavoni e iniziare a frugare in mezzo alle più svariate attrezzature, non è un buon segno. L’ordine è necessario anche e soprattutto in barca dove gli spazi sono limitati e dove talvolta si rischia la vita. Non per niente proprio a bordo si è coniato un glossario tecnico esclusivo proprio per dare un nome preciso ad ogni cosa. E proprio in virtù di questo criterio, tenere in ordine le dotazioni di sicurezza è vitale.

Innanzitutto direi che in primavera si debba subito andare sul sito della guardia costiera per vedere se ci sono variazioni sulla dotazione precedente. Accertarsi di avere i giubbotti previsti per i chilogrammi previsti e per il numero delle persone massime imbarcabili.

Sarà forse il caso di passare ai giubbotti di salvataggio autogonfiabili ormai alla portata di tutti. Occupano poco posto, con maltempo li puoi indossare senza limitazioni di movimento.

Se tra le vostre dotazioni è prevista una
zattera, controllate la revisione e procedete per tempo. Così come per i razzi, boette fumogene ecc… se scaduti andrebbero ritirati dal negoziante che vi vende i nuovi (nonostante le lamentele).

Questo è argomento di dispute annose. Una spinosa questione ancora senza risposte. Il negoziante infatti è tenuto non solo a ritirare i razzi scaduti ma a stoccarli in appositi locali o contenitori adibiti allo scopo e smaltirli chiamando i produttori o gli importatori ecc… tutti costi assurdi per guadagnare pochi euro al pezzo.

Allora che si fa? Non si sa. Purtroppo non esiste una risposta. C’è chi li usa a capodanno chi li getta in mare (sigh) ma non dimentichiamoci che non solo violiamo la legge (fumosa) ma si tratta pur sempre di prodotti scaduti anzi, direi meglio di esplosivi scaduti.

Documenti di bordo

(attenzione alla differenza tra natante e imbarcazione, cambiano anche gli obblighi, per fugare ogni dubbio in merito, sul sito della Guardia Costiera c'è un'ampia sezione dedicata alla normativa e alla documentazione)

  • La dichiarazione di potenza del motore o il certificato d’uso motore o il documento sostitutivo, sia per i motori fuoribordo sia entrobordo; sul documento sono indicate la potenza del motore in kW/CV e la cilindrata;
  • La polizza d’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per danni a terzi (limite di garanzia minimo 2.500.000 euro) per le unità munite di motore di qualsiasi potenza. Il limite dei tre cavalli fiscali è stato soppresso. Il contrassegno del certificato va tenuto tra i documenti di bordo;
  • La patente nautica in corso di validità, per l’esercizio dello sci nautico e la condotta degli acquascooter è sempre obbligatoria senza tener conto della potenza del motore;
  • Il certificato di omologazione e dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore, dai quali risulta che l’unità è abilitata alla navigazione senza alcun limite (o oltre 6 miglia dalla costa);
  • Estratto del R.I.D. (Registro delle Imbarcazioni da Diporto) rilasciato, per le unità già iscritte e successivamente cancellate dai registri, dall’ex Ufficio di iscrizione, dal quale risulta che l’unità era abilitata alla navigazione senza alcun limite;
  • Licenza di esercizio RTF (obbligatoria per tutte le unità che hanno un apparecchio radiotelefonico a bordo) che non ha scadenza; nel documento sono indicati oltre gli elementi di individuazione dell’unità e il nominativo internazionale anche il tipo di apparato VHF installato a bordo autorizzato, la licenza del VHF va sostituita soltanto se viene sostituito l’apparato a bordo;
  • Certificato limitato RTF (si consegue senza esame), che non ha scadenza.

Sono in ordine anche le licenze e pass speciali per parchi? Anche qui è meglio prevenire che curare anche perché come sapete, i controlli sono molto serrati e non guardano in faccia a nessuno. E una violazione di un parco marino è codice penale, intendo che oltre alla sanzione pesante, ci becchiamo una denuncia con processo (e non è che sia proprio piacevole...).

Perché la barca è sì libertà, ma con i piedi per terra!


Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



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